Agriturismi, parte la stretta: «Troppo abusivismo, è tempo di dire basta»
Confesercenti Modena interviene sui controlli nel settore promossi dall’Ispettorato nazionale del lavoro in sinergia con Inps e Inail
MODENA. Parte una nuova stretta sugli agriturismi e Confesercenti Modena esulta: «Mettiamo fine all’abusivismo».
I nuovi controlli sono promossi dall’Ispettorato nazionale del lavoro in sinergia con Inps e Inail. L’aspetto economico è al primo piano. «Le attività di coltivazione del fondo, silvicoltura e allevamento di bestiame devono comunque rimanere principali rispetto a quelle ricettive e di ospitalità – hanno ricordato dalla direzione centrale dell’Ispettorato in una nota – che si pongono in rapporto di “connessione e complementarietà” con esse».
L’Ispettorato ha citato l’esistenza di «criteri, limiti e obblighi amministrativi» per poter svolgere attività di agriturismo. Un esempio di criterio? «L’imprenditore agricolo e i suoi familiari ai sensi dell’articolo 230-bis del Codice Civile nonché i lavoratori dipendenti a tempo determinato, indeterminato e parziale sono considerati lavoratori agricoli – si legge ancora – anche ai fini della valutazione del rapporto di connessione tra attività agricola ed attività agrituristica».
Inoltre, come ha ricordato l’Ispettorato, non va più considerata prevalente la variabile del tempo. «Non è più rilevante, ai fini della determinazione della connessione, la valutazione della maggiore consistenza delle risorse umane impegnate nell’agriturismo rispetto a quelle impegnate nell’attività agricola principale», la spiegazione. Alla Regione spetta infine il compito di valutare se prevale l’attività agricola rispetto a quella agrituristica.
I controlli partono dalla legge 96/2006 (poi modificata nel 2021). Sono passati diciotto anni e Confesercenti continua a far sentire la propria voce. Nell’agosto 2006 la Federazione italiana dei pubblici esercenti (Fiepet) di Modena ricordava che «chi lavora in un agriturismo è soggetto al contratto collettivo dell'agricoltura, mentre i ristoranti tradizionali applicano la contrattazione del commercio, che costa di più al datore di lavoro».
Un intervento in linea con la nuova posizione espressa da Daniele Cavazza, coordinatore di Fiepet Confesercenti Modena. «L’agriturismo rappresenta una forma di turismo che unisce ospitalità e vita rurale, spesso integrando esperienze all’aperto e soggiorni immersi nella natura, collegati alla produzione di prodotti locali e all’agricoltura – ha detto Cavazza – È fondamentale che il fulcro sia e resti l’attività agrituristica; tuttavia, frequentemente ci si imbatte in agriturismi che privilegiano, rispetto alle attività agricole e produttive, la ristorazione».
Il coordinatore ha ringraziato per i controlli. «Con questa azione di vigilanza ci auguriamo che si possa mettere fine all’abusivismo nel settore agrituristico – ha ribadito – consentendo a queste imprese di continuare a operare concentrandosi su agricoltura e turismo sostenibile, senza danneggiare i pubblici esercizi che svolgono attività di ristorazione».
G.F.
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