Modena, ai 150 orari sulla Complanare. «Qui ignorano i limiti di velocità»
Con l’associazione vittime della strada abbiamo “misurato” gli automobilisti
MODENA. Sul ciglio della Complanare Einaudi che corre accanto all’autostrada del Sole, il responsabile dell’Associazione italiana Familiari Vittime della Strada sezione Modena, Franco Piacentini, è appostato con uno strumento laser, un “telelaser” puntato sulle macchine che circolano sulla carreggiata.
«Ecco, vedete: un’altra auto che ha superato abbondantemente il limite di velocità, sfrecciava ai 120. È l’ennesima stamattina», fa notare. Lo strumento che ha installato è un autovelox regolamentare approvato dal ministero. Il suo obiettivo è quello di dimostrare che la Complanare è percorsa quotidianamente a velocità ben superiori alla norma.
«Qui ci sono i 90 chilometri orari di velocità, – spiega – ma in pochi lo rispettano. Non sorprendiamoci poi se questo raccordo è teatro continuamente di incidenti. Ricordiamo la tragedia del carabiniere morto, esattamente in questo punto, sbalzato dalla propria moto un paio di anni fa. O anche i tanti ragazzi che escono di strada per svariate ragioni, provocando incidenti talvolta anche mortali».
Il test
Piacentini rimane appostato una mezz’ora buona, alle 9 del mattino, presso il distributore presente sulla corsia in direzione Portile: sono decine le volte che il rilevatore di velocità segnala auto che vanno ben al di sopra dei 100 chilometri orari.
«Un’auto andava ai 158. Una velocità assolutamente fuori dalla norma, – continua Piacentini – rischiosa per il conducente e per tutti gli altri utenti della strada. In una sola mezz’ora abbiamo visto sorpassi pericolosi, auto sfrecciare all’impazzata. Ci sono anche conducenti che rispettano i limiti di velocità, e sono loro le vittime di chi non rispetta i limiti, purtroppo questa strada è pericolosa».
Piacentini rimane a lungo sul ciglio della strada: le auto, quindi, riescono a vederlo già in lontananza, qualcuno è intimorito da possibili controlli e rallenta alla vista del suo rilevatore. La situazione cambia però quando il responsabile dell’Associazione sfrutta un camion in sosta nell’area di servizio per coprirsi. Lì, pensa, le macchine non lo vedranno. Ed effettivamente l’operazione ha successo: «Gli automobilisti hanno cambiato il proprio comportamento. Credo che prima in tanti rallentassero vedendomi appostato sul bordo della strada. Dietro al camion, sono riuscito a rilevare la velocità di tante auto in allontanamento. 110, 130, 150 chilometri orari: il superamento del limite è ormai la regola qui. La situazione deve cambiare: ci rivolgiamo alle istituzioni, dalla prefettura al Comune, passando dai Carabinieri e la Polizia locale, affinché si adoperino per risolvere il problema. Crediamo che un autovelox e la relativa segnaletica che avvisa gli utenti della strada del rilevamento della velocità non sia abbastanza. Le auto, in quel caso, frenerebbero perché consapevoli di essere controllate. Bisogna invece, secondo noi, rafforzare i controlli, organizzare posti di blocco della polizia locale per inchiodare i responsabili dei pericoli della strada. Parteciperemo al tavolo permanente istituito dalla prefettura per affrontare il problema con tutte le istituzioni competenti. Chi va veloce deve pagare».
Il limite di velocità del primo tratto, nel punto in cui Piacentini è appostato, come detto è di 90 chilometri orari. Dopodiché, il responsabile dell’associazione fa notare che il limite cambia: «Verso la fine del raccordo, a causa dei lavori che stanno interessando l’uscita della Complanare, il limite scende a 50, anche forse perché le condizioni del tratto non sono ottimali. Questo significa – conclude Piacentini – che gli automobilisti sforano del doppio, e anche di più, la velocità consentita. Chiediamo alle istituzioni di intervenire, prima di dover raccontare dell’ennesima tragedia sulla Complanare».