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Modena, Maserati diventa “vendibile”: l’ipotesi è il ritorno in Ferrari

di Giovanni Medici
Modena, Maserati diventa “vendibile”: l’ipotesi è il ritorno in Ferrari

Stellantis ha presentato i pessimi dati semestrali che hanno affossato il titolo, la direttrice finanziaria Knight: «Valutiamo quale sia la casa migliore per il Tridente»

25 luglio 2024
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MODENA. Verso il polo del lusso sportivo Ferrari-Maserati?

In base a quanto scrive il sito specializzato Motor1.com la direttrice finanziaria di Stellantis, Natalie Knight, in sede di anticipazione dei risultati semestrali 2024 del Gruppo ieri avrebbe spiegato che «ci potrebbe essere una valutazione in futuro su quale sia la migliore Casa per Maserati» fermo restando che «per ora siamo impegnati a creare quanto più valore possibile per il marchio».

L’ipotesi

Queste parole ufficializzerebbero per la prima volta in qualche modo da parte di Stellantis l’opzione vendita del Tridente, rinvigorendo le voci su un ritorno di Maserati nell’orbita Ferrari (cosa già avvenuta per circa un lustro a cavallo del Millennio). C’è addirittura che si è spinto a prefigurare una data, il primo agosto, giorno in cui Ferrari presenterà i propri dati semestrali, per l’annuncio ufficiale.

«Se non fanno soldi, li chiuderemo»

Ad aprile l’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares aveva smentito l’intenzione di vendere Maserati, ammettendo però di aver ricevuto alcune proposte da parte di aziende cinesi. Durante la presentazione dei dati (negativi) della semestrale Tavares a chi gli ha chiesto se 15 marchi in Stellantis non siano troppi ha risposto: «Se non fanno soldi, li chiuderemo. È molto semplice perché stiamo parlando di un periodo transitorio molto difficile, quindi, non possiamo permetterci di avere marchi che non fanno soldi».

I dati in calo

E proprio Maserati di soldi ne sta certamente facendo pochi: il marchio del Tridente, fra i tanti di Stellantis, è quello che versa nella crisi più grande. Nel 2023 i ricavi sono rimasti stabili a 2,33 miliardi di euro ma l’utile operativo è sceso a 141 milioni (-29%). Le vendite nel primo semestre del 2024 sono scese del 58% e i ricavi del 52% rispetto allo stesso periodo del 2023. Sul fronte produttivo a Mirafiori si sono raggiunte nel primo semestre le 1.850 unità, il 70% in meno rispetto allo stesso periodo del 2023 (nel 2017 eravamo a 27.000 unità tra Grugliasco e Mirafiori).

Da qualche mese sono entrate in produzione le Maserati GranTurismo e GranCabrio anche nelle versioni Folgore full-electric, ma a tutt’oggi non riescono a compensare le vendite di Ghibli, Quattroporte e Levante, modelli fuori listino da mesi. La nuova Quattroporte full-electric è stata rinviata dal 2025 al 2028 e la produzione del nuovo Levante Folgore al 2027. Insufficienti rimangono infine le vendite di Grecale, prodotto a Cassino, circa 4mila tra gennaio e giugno.

La flessione a Modena

Anche la produzione nello stabilimento di Modena ha subito nel primo semestre del 2024 una flessione significativa. Da via Ciro Menotti sono uscite 160 vetture contro le 600 del 2023. Nei primi sei mesi del 2024 la Cassa integrazione ha coinvolto circa 130 lavoratori per 58 giorni. Dal 13 maggio è stato attivato per questo il Contratto di solidarietà. All’inizio del 2025 è prevista però anche per le supersportive MC20 e MC20 Cielo l’avvio della piattaforma full-electric Folgore.

E Ferrari?

Ma converrebbe a Ferrari acquisire Maserati? La prima è controllata da Exor e Piero Ferrari, la seconda da Stellantis di cui Exor (la cassaforte degli Agnelli-Elkann) possiede un 15%. La casa di Maranello, che ogni anno batte record di vendite e di profitti, con il Tridente affiancherebbe al proprio un marchio sportivo e di lusso che può contare ancora su un certo blasone e che non gli farebbe concorrenza, restando “un gradino più in basso”. Per Modena sarebbe in qualche senso la fine di una storia che ha visto dal dopoguerra le due case combattersi aspramente sui circuiti e poi sui mercati di tutto il mondo. Qualche vecchio maseratista la butta sul pratico: «Meglio alla Ferrari che ai cinesi…». Ieri Stellantis alla Borsa di Milano ha perso l’8.7% e ha annunciato anche la vendita al fondo One Equity Partners di uno dei gioielli di famiglia, la Comau di Grugliasco leader mondiale nella robotica e automatizzazione.