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Corre per 22 ore di fila sul Monviso, l'impresa di Marco Bellini, sanfeliciano di 37 anni: «Fatica e gioia per 160 chilometri»

di Gabriele Farina
Corre per 22 ore di fila sul Monviso, l'impresa di Marco Bellini, sanfeliciano di 37 anni: «Fatica e gioia per 160 chilometri»

Lavora in banca, allena il Ravarino calcio e si allena su distanze proibitive

24 luglio 2024
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SAN FELICE. Immaginate di correre per oltre 22 ore di fila, attraversando più di 160 chilometri in montagna. Fate conto di salire per oltre ottomila metri totali in un saliscendi intorno al Monviso, pur vivendo e allenandovi nella Bassa. Pensate sia impossibile? Chiedete a Marco Bellini, sanfeliciano di 37 anni con lo sport nel sangue.
Bellini è tesserato con la Polisportiva Unione 90 e corre in media oltre 450 chilometri al mese, l’equivalente di oltre dieci maratone. Così il nuovo allenatore del Ravarino di calcio ha deciso di rialzare il livello della sfida.
L’atleta s’è iscritto alle 100 Miglia Monviso, corsa competitiva con partenza e arrivo a Saluzzo (Cuneo). «È un’esperienza che andava provata – ha detto Bellini – Per me era la prima volta che mi confrontavo con una distanza così lunga. Sono in attività da tre anni circa, ma mi ero sempre confrontato su gare dai quaranta ai cento chilometri».

In poco più di 22 ore
Cento miglia corrispondono invece a più di 160 chilometri e Bellini li ha sentiti tutti in 22 ore, 37 minuti e sei secondi di corsa. «Sono partito alle 21 di venerdì sera e sono arrivato poco dopo le 19,30 di sabato – ha aggiunto – Nei primi settanta chilometri sono stato anche primo, poi mi sono un po’ dovuto arrendere e limitarmi a gestire la gara. Il corpo ha presentato il conto e sono andato avanti più con la forza di volontà che con le gambe».
Il risultato resta soddisfacente: il sanfeliciano è arrivato secondo al traguardo di Saluzzo con il tempo di 22 ore, 37 minuti e sei secondi. Ha vinto Daniele Calandri (Asd Inrun) in 21 ore, 31 minuti e 41 secondi. Terzo Fabrizio Bongiovanni (Asd Team Marguareis) in 24 ore, 26 minuti e tredici secondi.

La preparazione
Alla domanda su come abbia fatto, la risposta è (sulla carta) semplice. «Mi sono preparato con pazienza e costanza – ha spiegato con un pizzico d’ironia – Per chi abita a San Felice la preparazione non è comoda. Ho approfittato di due settimane di ferie per prepararmi a un’altitudine maggiore rispetto agli zero metri di San Felice». La sfida al Re di Pietra è una prova di corsa su sentieri o “trail running”, il nome ufficiale della disciplina. Bellini preferisce però il pallone. L’allenatore ha giocato prima di indossare gli abiti del tecnico, guidando la Sanmartinese, la Polisportiva Nonantola e ora il Ravarino in Prima Categoria. «Il calcio è la mia grande passione», ha riconosciuto. Bellini ha 37 anni e condivide la vita con una compagna e due figli. Lavora in Bper e non vede l’ora di rituffarsi nel mondo del pallone.

La passione
«A breve tornerò a dedicarmi alla passione del calcio – ha detto – cioè l’aspetto più importante tra i meno importanti della vita: la famiglia e il lavoro hanno la priorità. È indispensabile però tenermi allenato anche nel periodo invernale, sebbene ci sarà meno attenzione per le gare». Bellini continuerà a curare l’alimentazione e a correre, privilegiando quando possibile i saliscendi. «Sono seguito dal Personal training lab, un’associazione di Medolla fondata da Marco Compagnoli – ha ribadito l’atleta-allenatore sanfeliciano – È un amico di vecchia data e un professionista. Mi dà un supporto costante sia in palestra sia a distanza, fornendomi un feedback per provare a lavorare al meglio».