L’università sbarca a Mirandola: «Per attrarre e trattenere i talenti»
Nuovo corso di laurea magistrale in Bioingegneria per l’innovazione in medicina. Unimore formerà professionisti per il distretto biomedicale, con quattro aule al polo culturale Il Pico
MIRANDOLA. Non mancava nessuno ieri mattina nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola alla presentazione del corso di Laurea magistrale in Bioingegneria per l’innovazione in medicina all’Università di Modena e Reggio Emilia.
Una iniziativa pensata per fornire professionalità specialistiche per i distretti biomedicali dell’Emilia-Romagna. Oltre ai promotori c’erano anche tutti i sindaci dell’Area nord, docenti, rappresentanti di associazioni di categoria, Tecnopolo e Its Biomedicale.
Il percorso formativo, che proprio lunedì ha ottenuto il via libera definitivo ministeriale, può contare su un finanziamento complessivo di oltre 3,5 milioni di euro (1,5 milioni da bando regionale, altrettanti dalla Fondazione distribuiti in 15 anni, 565 mila da Unimore) e sarà orientato verso le tecnologie di progettazione e sviluppo di dispositivi per la diagnostica e per la terapia, con particolare attenzione alle tecnologie digitali di elaborazione dell’informazione e della modellizzazione.
La Fondazione ha predisposto due locali per il supporto amministrativo alla didattica presso la sua nuova sede. Sono già state poi individuate assieme al Comune di Mirandola 4 aule attrezzate per la didattica, grazie a 700 mila euro del Pnrr, nel nuovo Polo culturale Il Pico, l’ex convento di San Francesco. L’Unione dei comuni area nord, infine, sosterrà l’iniziativa versando all’Università un contributo annuo a sostegno delle attività didattiche necessarie.
«Questo progetto è figlio della collaborazione tra attori diversi come la Regione, l’Università di Modena e Reggio Emilia e la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, accomunati però da un unico obiettivo: attrarre e trattenere talenti sul territorio per formare oggi professionisti in grado di rispondere domani alle esigenze del futuro. Il biomedicale è una filiera strategica per il paese, che sta qui ma anche nel mondo». Così ieri mattina l’assessore regionale a Sviluppo economico e Green economy Vincenzo Colla (assieme a lui c’era anche la collega a Università e Ricerca Paola Salomoni) che ha anche aggiunto che «il payback va abrogato. La sentenza della Suprema Corte dell’altro giorno non va bene, mette in difficoltà le imprese del distretto».
«Il nostro Ateneo – ha spiegato dal canto suo il rettore di Unimore Carlo Adolfo Porro – si impegna a fornire un’istruzione all’avanguardia, per contribuire allo sviluppo tecnologico e scientifico della regione e dei territori. Il legame stretto con il distretto biomedicale di Mirandola, ricordo il Tecnopolo, assicura inoltre una formazione pratica e mirata, pronta a rispondere alle esigenze del mercato e a promuovere l’innovazione; una grande opportunità per studenti e studentesse ma anche e soprattutto un investimento nel futuro delle nostre comunità».
«La Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola – ha aggiunto il presidente Francesco Vincenzi – è da sempre impegnata nel sostenere lo sviluppo delle comunità locali e il nostro contributo a questo nuovo corso di Unimore è un chiaro esempio. Siamo certi che questa iniziativa attrarrà giovani promettenti, fornendo loro gli strumenti necessari per affrontare le sfide future. La sinergia tra pubblico e privato è la chiave per un ecosistema dinamico e sostenibile».