Una targa per “Titina”, mitico custode del Parco Ducale di Pavullo per 40 anni
Sabato 27 luglio l'inaugurazione dell’opera di Giuseppe Ricci che riproduce Bruno Bondi col “suo” Pinone
PAVULLO. Dici “Titina” e per i pavullesi di una volta hai detto tutto. Resta infatti indimenticabile, e unica, la figura dell’unico custode che il Parco Ducale abbia mai avuto, per 40 lunghi anni. In cui non ha mai fatto un giorno di malattia. E la sua città adesso gli rende omaggio.
Verrà inaugurata sabato alle 17, nel cortile di Palazzo Ducale, il bassorilievo realizzato da Giuseppe Ricci in memoria di Bruno Bondi detto “Titina” appunto, guardia comunale dal 1946 al 1986 e grande “innamorato” del parco, di cui assunse la funzione di custode. Ne conosceva ogni angolo, dedicava attenzioni uniche ai suoi gioielli, come il Pinone e la sequoia gigante, ma faceva in modo che tutto il verde fosse perfetto. All’epoca il parco era un giardino, che per la sua bellezza richiamava visitatori e famiglie anche da molto lontano, che lo gremivano in certe giornate di sole. Il Comune gli aveva assegnato la salvaguardia di quell’area, e lui aveva preso il compito così sul serio da documentarsi sulle piante con libri su libri, arrivando ad essere un vero esperto.
E per questo anche un guardiano severo della sua bellezza, che non esitava ammonimenti e rincorse agli indisciplinati, e ai “ragazzacci”. «Attorno a mio papà sono sorte anche delle leggende – racconta il figlio Daniele – come che facesse la multa se vedeva qualcuno che staccava una foglia. Come minaccia per mettere in riga qualche ragazzo poteva starci, ma poi alla fine non faceva niente, figuriamoci. Era però capace di prendere su e andare a casa dei genitori e dire che il bambino o il ragazzo si erano proprio comportati male quel giorno nel parco. E i genitori poi lo mettevano in punizione, allora non era come adesso. Mio papà era diventato un simbolo del parco: ancora oggi è ricordato come un esempio di serietà, zelo e abnegazione: lavorava ben più delle 8 ore giornaliere, e non ha mai fatto un giorno di malattia. Aveva sempre la pipa in bocca e un libro sottobraccio: Ricci è riuscito in pochi tratti a renderlo davvero bene, e lo ringrazio di cuore. Questa targa è un po’ come vederlo ritornare nel suo adorato parco, e per noi famigliari è una grande emozione».
Bondi era anche custode del Palazzo Ducale, della Pretura, della biblioteca e delle scuole che vi erano ospitate. E poi vigile urbano che dirigeva il traffico e faceva attraversare i bimbi, guardia carceraria e addetto comunale al macello pubblico. Si occupava anche della distribuzione del legname ai poveri, dopo i tagli nel parco. Con la sua pensione, il parco non è più stato quello di prima. È scomparso nel 2012: in seguito l’area – quasi un segno del destino – ha attraversato il suo periodo più nero, tra la moria di abeti rossi e il crollo che ha sfregiato il suo amato Pinone nel febbraio 2015.
«Era doveroso rendere merito a una persona che ha speso tutta la sua vita professionale e anche gran parte di quella privata per il parco di Pavullo, e non solo» commenta il sindaco Davide Venturelli, che da consigliere comunale presentò una mozione per l’intitolazione di una targa a Bondi, bocciata. «Sarà anche l’occasione per fare il punto sugli interventi degli ultimi due anni sul parco, e su quelli previsti nell’immediato futuro per riportarlo al suo antico splendore».