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L'analisi

Medici di base, a Modena coperti due posti su 45

di Ernesto Bossù
Medici di base, a Modena coperti due posti su 45

È il dato peggiore in Emilia Romagna: mancano a Mirandola e in Appennino

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MODENA. Due medici di base assegnati su 45 posti vacanti. Insomma, tradotto in termini percentuali: è stato coperto il 4,5% del fabbisogno di medici di famiglia in tutta la provincia di Modena, il dato peggiore in tutta la regione.

Mancano quindi figure professionali tanto a Mirandola quanto nell’Appennino, passando per il capoluogo e attraversando in lungo e in largo l’intera realtà locale. A denunciarlo è lo Snami Emilia-Romagna, il sindacato nazionale autonomo dei medici italiani, che ha condiviso i dati di un’indagine condotta su scala regionale.

Modena maglia nera

La mappa delle assegnazioni per provincia fa emergere Modena come maglia nera: a Bologna sono stati infatti coperti 15 posti su 34, mentre sul nostro territorio, come si diceva, appena 2 su 45. In Romagna complessivamente sono stati 17 su 66 i posti riempiti, a Parma 7 su 18, a Reggio Emilia 2 su 42, a Ferrara 6 su 26. A Imola, invece, nessuno dei due posti è stato coperto, mentre a Piacenza è stato trovato un medico sui 29 mancanti.

In totale, quindi, su 262 posti disponibili in tutta la regione ne sono stati assegnati cinquanta, pari al 19% del totale.

La spinta verso il privato

«È un danno oltre la beffa – ha commentato il numero uno di Snami Emilia-Romagna, Roberto Pieralli – perché ci sono pessime condizioni di lavoro che portano due conseguenze: la prima è quella che emerge da questo quadro, ossia il fatto che i giovani medici sono disincentivati a lavorare in un simile contesto; dall’altro, inoltre, chi già opera nel settore, e ci sono casi anche a Modena, sta pensando di abbandonarlo».

La situazione, poi, sembra destinata a peggiorare sempre di più, come ha ribadito lo stesso Pieralli: «La scelta più logica di tanti giovani è quella di andare nel privato, perché è complesso avere 1.500 pazienti da assistere dal lunedì al venerdì e poi dover prestare servizio anche tra le Case della salute e i Centri di assistenza-urgenza».

L’interrogazione di FdI

Sul tema è intervenuta anche Marta Evangelisti, avvocato bolognese e capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione: «La carenza di medici di base – riflette la consigliera in un’interrogazione depositata in via Aldo Moro lo scorso 15 luglio e a cui i diretti interessati dovranno rispondere nelle prossime settimane – ormai diventata un problema, si è manifestata in tutta la sua gravità nel corso degli ultimi anni, investendo l’intero territorio regionale. E a ciò si somma la mancanza di personale medico, un fenomeno che si protrae ormai da molto tempo, continua a destare forti preoccupazioni e mette a dura prova il Sistema sanitario regionale».

Quindi, ha chiesto Evangelisti alla presidente facente funzione dopo le dimissioni di Stefano Bonaccini (insediatosi al Parlamento europeo), Irene Priolo, e all’assessore alla sanità, Raffaele Donini, se «non ritengano necessario ed urgente aprire un tavolo di confronto con l’Ordine dei medici e le associazioni di categoria affinché si affronti il problema della carenza dei professionisti in questione, promuovendo una programmazione sui reali fabbisogni regionali».

«Inoltre chiedo quali azioni si intenda intraprendere al fine di sopperire alla cronica carenza di medici di medicina generale, ovvero alla cronica carenza di Medici nel Servizio sanitario regionale», ha concluso quindi Evangelisti. l

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