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Al castello di Montecuccolo tra viandanti e Medioevo

di Laura Solieri
Al castello di Montecuccolo tra viandanti e Medioevo

Indietro nel tempo per rivivere l’epoca di Federico II: guelfi e ghibellini nei piatti dell'osteria La Tavola del Maniero

22 luglio 2024
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PAVULLO. All’ombra del mastio del castello di Montecuccolo, in via Montecuccolo 62/a a Pavullo nel Frignano, ha da poco aperto La Tavola del Maniero (www.latavoladelmaniero.it), l’unica osteria medioevale della provincia, un luogo che riporta indietro nel tempo, all’epoca di Federico II, lo Stupor Mundi, e delle lotte tra guelfi e ghibellini che tanto hanno segnato i nostri territori. Ogni sala è un pezzo di storia e in queste serate estive è possibile fare un aperitivo o cenare nel cortile esterno, circondati dalle mura e sotto una cortina di stelle. «Da tempo sognavo di unire le due grandi passioni della mia vita, la rievocazione e la ristorazione. Quando mi hanno proposto la gestione del locale all’interno del Castello di Montecuccolo è come se si fosse accesa una luce abbagliante. Mi sono detto “questo è ciò che aspettavo da tempo, l’occasione di seguire il mio cuore” - racconta l’oste Pietro Comeri ricordando e ringraziando l’Associazione Castelli Estensi che gestisce il castello, Crono Eventi con cui organizza iniziative e spettacoli e il comune di Pavullo che gli ha dato fiducia - Siamo osteria medioevale, con ambientazione e piatti dell’epoca e anche locanda, con tre camere da letto per accogliere i nostri ospiti permettendo di vivere l’incredibile esperienza di cenare e soggiornare in uno dei castelli più belli della regione, scappando dal caldo cittadino. Qui si possono passare serate sotto un manto di stelle, in compagnia delle lucciole e degli uccelli notturni. Fresco, pace e relax».

Per quanto riguarda la cucina proposta, specializzati in arrosti e selvaggina, ci si concentra sui sapori, strizzando l’occhio ai gusti di oggi, lavorando tuttavia con ingredienti antichi, ricordando un mondo dove le spezie la facevano da padrone. Le camere della locanda sono arredate a tema: Amor Cortese, ideale per le coppie innamorate, letto a baldacchino e vista sulla Torre del castello. Unicorno, suite con vista sul monte Cimone, composta da due differenti camere e un bagno, dotata di letto matrimoniale e una di letto francese. Carolus Rex: stanza matrimoniale dedicata al primo imperatore de Sacro Romano Impero, dotata di vasca e una vista sul Cimone e su tutto il Frignano.

All’osteria, menù alla carta per ogni giorno, con pochi piatti ben fatti ed alcune specialità, come i Maltagliati alla Ghibellina (con ragù di oca), la Delizia dell’Armigero (salsicce di selvaggina insaccate nelle cucine) o Gli arrosti al piacere di Carlo Magno, un ricco mix di arrosti e cacciagione. «Ogni sabato sera abbiamo Il Nobiliar Banchetto –ricorda Comeri chiamando al suo fianco la chef Marzia Fiorucci – Ovvero 12-15 portate per un menù degustazione degno di un re! E i camerieri in abito storico vi porteranno in un viaggio attraverso la cucina dell’epoca. Siamo partiti da poco ma abbiamo già molto avventori, le serate con spettacolo sono sempre sold out. Vengono anche stranieri, americani e inglesi soprattutto, in visita al castello. Il territorio del Frignano è pieno di piccoli borghi ed attrazioni, così come lo stesso castello che ha al suo interno diversi musei e mostre. Il complesso castellano sorge proprio sulla Via Vandelli, uno dei cammini più frequentati d’Italia e molti sono i viandanti e i pellegrini che si fermano a soggiornare – spiega Comeri - Dichiararsi “osteria medioevale” è un grande impegno nei confronti dei nostri avventori. Non basta mettere due spade alle pareti ed essere in un castello: occorrono studio e impegno fin nei più piccoli particolari sia per quanto riguarda l’ambientazione, sia per quanto riguarda la cucina. Sono i dettagli che fanno la differenza e ci rendono diversi da ogni altro locale. Facciamo riferimento al periodo di Federico II, prima metà del XIII secolo e alle lotte tra guelfi e ghibellini su cui creiamo le nostre narrazioni. Siamo ovviamente in un feudo ghibellino e su questo giochiamo parecchio: questo permette all’avventore di sentirsi parte di qualcosa, di divertirsi e di uscire con la pancia piena e il sorriso in volto. Credo che questo sia il più grande obiettivo di ogni ristoratore». Tante le iniziative in programma per l’estate: il 24 luglio ore 18 al castello, Franco Cardini in “Bernardo di Chiaravalle, le crociate e la lode della nuova cavalleria” e a seguire cena medievale con Cardini alla Tavola del Maniero; il 26, 27 e 28 luglio ci sarà “A cena con Giovanna d’Arco, la pulzella d’Orlèans”, narrazione teatrale divertente e storicamente accurata. «La ristorazione è una attività complessa ed estremamente stancante ma di grandissima soddisfazione – conclude Comeri - Quando vedi gli avventori felici e con il sorriso, la tua anima esplode di gioia perché sai di aver fatto un buon lavoro. Questa dovrebbe essere la più grande preoccupazione di ogni ristoratore: far sentire bene le persone».