Raccolta dei frutti di bosco: «Previsto un calo del 30 per cento»
Per iniziare si attende il via dell’Ente Parchi Emilia Centrale. L’umidità aiuta la crescita dei funghi, consigli e regole
MODENA. Le perle dell’Appennino si nascondono anche nel sottobosco, da raccogliere e gustare sì, ma facendo attenzione alle regole. Perché la montagna chiede anche di essere rispettata.
L’alta percentuale di umidità sta aiutando la crescita dei tanto ambiti funghi.
Mentre la mancanza di neve quest’inverno ha frenato la produzione di mirtilli. Per raccoglierli bisognerà attendere, come sempre, il via da parte dell’ente Parchi Emilia Centrale, di solito verso fine luglio o inizio agosto.
Frutti di bosco
«Per quanto riguarda i mirtilli c’è una specifica regolamentazione del Parco del Frignano – spiega Leonardo Bartoli, responsabile vigilanza Parchi Emilia Centrale – perché ovviamente ha i suoi canali commerciali e viene raccolto massivamente.
La stagione aprirà verso fine mese, purtroppo a causa della mancanza di neve questo inverno si può stimare un trenta percento in meno sulla produzione.
È bene sapere che si può raccogliere entro determinate quantità, il limite è di un chilo, oltre non si può andare. Poi va raccolto in modo da non danneggiare la pianta, il fusto. Soprattutto nel periodo estivo perché poi a causa della siccità la pianta potrebbe risentirne. Come vanno raccolti i frutti di bosco?
Rigorosamente a mano, tranne il mirtillo per cui si può usare un rastrellino di piccole dimensioni. Se si utilizza questo strumento va fatto nel modo giusto, senza affondare troppo ma rimanendo in superficie, normalmente meglio raccogliere a mano. Attenzione a non confondere queste piante con le bacche di bella donna, sono diverse ma la colorazione violacea potrebbe trarre in inganno.
Queste bacche sono velenose e tossiche, si distinguono perché le piante sono alte, non si tratta di un piccolo arbusto come nel caso del mirtillo.
La raccomandazione è sempre quella di informarsi prima. Per quanto riguarda altri prodotti come fragole di bosco e lamponi non ci sono regole particolari, solo limiti quantitativi che si possono consultare sul nostro sito www.parchiemiliacentrale.it».
Funghi
«Nel caso dei funghi è chiaro che bisogna fare molta più attenzione – prosegue Bartoli – perché il campo è molto ampio, ci sono tante varietà tossiche che possono essere pericolose. Dunque, meglio limitarsi a quelli che si conoscono (o rivolgersi, se c’è la possibilità, alla consulemza di esperti micologi).
È sempre necessario dotarsi del tesserino, obbligatorio da legge regionale. Si può acquistare o nei punti vendita convenzionati, come ente parchi abbiamo circa sessanta esercizi commerciali affiliati, o direttamente online. Il costo giornaliero è di dieci euro, quello annuale di trenta. Il quantitativo massimo è di tre chili per i non residenti e cinque per i residenti nei comuni montani. La raccomandazione è quella di usare contenitori appositi, non borse di plastica, di raccogliere specie intere e di non danneggiare quelli non commestibili, meglio raccogliere solo quando si è certi e lasciare stare il resto, per l’equilibrio del sottobosco è comunque fondamentale».
Sanzioni
Per i “furbetti” non mancano le sanzioni.
Si va dai cinquanta ai cento euro, oltre alla confisca immediata del prodotto da parte delle autorità competenti, ovvero le guardie del parco, i carabinieri forestali e le guardie ecologiche volontarie.l