Carpi, bufera sul consigliere leghista: «Sono vicino ai russi, non a Putin»
Giulio Bonzanini si è fatto fotografare davanti ai manifesti filorussi apparsi in città
CARPI. Proprio nelle ore in cui a Modena si è scatenata la polemica sui manifesti “filorussi” apparsi in città, ecco che a Carpi, invece, il dibattito diventa una bufera. Il merito, o la colpa, è del consigliere comunale leghista Giulio Bonzanini, che ha condiviso sui suoi profili social una foto che lo ritrae davanti a uno dei manifesti filorussi apparsi anche a Carpi, come in altre città del nord Italia, tra cui, appunto, Modena. Uno scatto che non è passato inosservato e che ha fatto il giro delle chat scatenando, di fatto, la bufera.
Bonzanini, dal canto suo, ha voluto subito spiegare la propria posizione sottolineando di essere «a favore della pace» e che voleva solo «mandare un messaggio di vicinanza al popolo russo». «In un mondo (e soprattutto un occidente) orwelliano, che arma e fomenta le ostilità sui campi di battaglia alle porte d’Europa, abbiamo bisogno di segnali di pace chiari, trasversali e concreti – ha detto il segretario cittadino del Carroccio – Segnali di pace come quelli meritoriamente portati avanti dai cittadini e dalle associazioni che si sono mobilitate in queste settimane per mandare un messaggio di distensione, in controtendenza alla retorica bellicistica dei media e di una larga e trasversale fetta della politica nazionale e internazionale. L'Italia – continua – ha sempre rappresentato, fin dai tempi della Guerra Fredda, un esempio di diplomazia e collaborazione, in prima fila specialmente con quei Paesi verso i quali abbiamo avuto collaborazioni socio-economiche reciproche e proficue, nell'interesse dei rispettivi popoli. Un ponte tra est e ovest, tra Europa e nord Africa, che alle inutili ostilità create da potentati o alleanze politico-militari, hanno sempre preferito l’amicizia e la prosperità reciproca».
E a chi lo accusa di essere filo-Putin, lui risponde così: «Le prevedibili e trasversali accuse di essere filo-putiniano altro non sono che lo specchio della superficialità di chi tratta tematiche così serie con la banalità e l'ingenuità di chi divide tutto in bianco e nero. Ma in politica l’ingenuità e l’ignoranza sono colpe, non attenuanti, e non è ammissibile cadere nel vecchio e subdolo gioco delle parti che alimenta solo ulteriore odio, senza la reale volontà di capire e superare difficoltà complesse che richiedono soluzioni diplomatiche, specialmente alla luce di tensioni internazionali che lasciano trasparire segnali inquietanti».
Bonzanini ha voluto quindi sottolineare la sua “vicinanza” al popolo russo: «Se è vero e sacrosanto che i civili ucraini debbano ricevere tutto il supporto necessario per non patire ulteriormente le atrocità di una guerra per procura, così come peraltro convenuto e condiviso all'unanimità anche da parte del consiglio comunale di Carpi, bisogna altrettanto ribadire con forza la vicinanza col popolo russo, che con l'Italia hanno sempre mantenuto rapporti pacifici basati su rispetto e collaborazione, distinguendo le persone dai politici e le istituzioni che le rappresentano».
Il consigliere comunale leghista attacca, infine, chi ha additato la Russia come unico nemico: «Alla demonizzazione del “nemico” e allo squallido bellicismo alimentato dai media e da molti politici (specialmente quelli sedicenti progressisti e pacifisti), è indispensabile prendere posizione, senza prestare il fianco a chi ha tutto l’interesse ad alimentare una guerra (per procura) con incognite, risvolti e prospettive inquietanti. Questo non è quello che vogliamo per noi e per le nuove generazioni – conclude Bonzanini – e ci tengo a ribadirlo con forza, specialmente alla luce degli immediati vandalismi verso analoghe affissioni realizzate nella città di Modena».
Sulla questione è immediatamente intervenuto il sindaco di Carpi, Riccardo Righi: «Sì, ho visti anche io quei manifesti e ho visto anche io quella foto: indubbiamente il suo scopo lo ha ottenuto, quello di far parlare degli ideatori. Temo non siano stati pensati per far riflettere. Perché sarebbe da riflettere sul modo in cui la propaganda si appropria di concetti universali come la pace tra i popoli per nascondere fatti di cronaca incontrovertibili». Il sindaco quindi ricorda tutte le azioni messe in campo dall’Amministrazione carpigiana in materia di sostegno al popolo ucraino: «In questi giorni la nostra comunità ospita ragazze e ragazzi, alcuni poco più che bambini, ucraini. Li abbiamo incontrati e dopo i sorrisi e gli abbracci timidi abbiamo sentito le loro storie. Le stesse che ci raccontavano le nostre nonne, di coprifuoco, fame, tessere annonarie, paura al suono degli stivali dei soldati stranieri, al rumore di colpi da fuoco. Storie che per questi adolescenti, e per milioni di altri ucraini, è divenuta la normalità. Perché uno stato sovrano è stato invaso da un esercito di occupazione. E allora mi dico: va bene tutto, va bene cadere nella propaganda e godere della provocazione, ma da italiano, da carpigiano e da padre – conclude – provo un profondissimo imbarazzo». l
© RIPRODUZIONE RISERVATA