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Alberto Angela e i segreti dell’antica mummia di Modena

Alberto Angela e i segreti dell’antica mummia di Modena

Giovedì sul programma Rai Noos un servizio sulla “Ragazza di Ancòn”. È conservata al Museo civico. Importante apporto della Radiologia del Policlinico

09 luglio 2024
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Giovedì, durante il programma Noos - l’avventura della conoscenza, diretto da Alberto Angela ed in onda su Rai Uno, a partire dalle 21.25, andrà in onda un servizio sugli affascinanti studi relativi alla mummia di una ragazza di Ancòn (Perù) vissuta nel XIV secolo, portata in Italia a fine Ottocento dalla corvetta Vettor Pisani, studi realizzati con l’importante contributo della Radiologia del Policlinico di Modena.

Il servizio, realizzato dal giornalista Lorenzo Pinna, con la collaborazione dell’operatore Marius Dasz e il supporto della giornalista scientifica Tiziana Rambelli (ufficio stampa di Ausl Romagna), è stato girato presso i laboratori didattici di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bologna – sede di Forlì, situati presso l’ospedale “Morgagni Pierantoni” –, presso il Museo Civico di Modena e presso il servizio di Radiologia del Policlinico di Modena.

L’obiettivo del giornalista è raccontare i recentissimi e suggestivi studi effettuati su di una mummia di una ragazza vissuta ad Ancòn durante il XIV secolo, ancora cristallizzata nella classica posizione del fardo funerario, una pratica che consiste nel collocare il defunto all’interno di un involucro composto da fibre vegetali, appartenente alla collezione precolombiana “Boccolari-Parenti” del Museo Civico di Modena.

La storia
«La collezione – spiega il dotor Mirko Traversari, funzionario paleopatologo del Dimec di Unibo – arrivò in Italia tra la fine dell’800 e gli inizi del’900, in seguito al quarto viaggio di circumnavigazione del globo compiuto dalla corvetta Vettor Pisani, che raccolse meraviglie da tutto il mondo allo scopo di arricchire le conoscenze e soprattutto stupire gli europei con reperti esotici e sconosciuti».

«Le nuove tecnologie a nostra disposizione – conclude il professor Gianandrea Pasquinelli, direttore del Dimec di Unibo – e gli approfondimenti paleopatologici condotti, hanno permesso di far emergere affascinanti scoperte da questi resti, gettando nuova luce sulla storia di questa collezione che, tra le altre cose, sarà oggetto della mostra “Genti di Ancòn. Archeologia del Perù da un viaggio intorno al mondo”, che inaugurerà negli ultimi mesi del 2024 presso le suggestive sale del Museo Civico di Modena».

Durante le riprese, oltre a Mirko Traversari, sono stati intervistati la professoressa Irene Faenza, docente di Anatomia a Unibo, il dottor Enrico Petrella, radiologo dell’ospedale di Forlì, la dottoressa Chantal Milani, antropologo e odontologo forense. Il servizio si è avvalso del supporto tecnico di Zaccanti spa, della collaborazione del dottor Giovanni Della Casa dell’equipe di Radiologia di Modena, diretta dal professor Pietro Torricelli, presso la sede del Policlinico; dello staff coordinato dalla professoressa Emanuela Giampalma dell’Ospedale di Forlì, e chiaramente del personale del Museo modenese, diretto dalla dottoressa Francesca Piccinini, fra cui ricordiamo la dottoressa Cristiana Zanasi e la dottoressa Elena Righi, che hanno in carico la custodia e conservazione di questi preziosi reperti.