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West Nile, un 77enne finisce all’ospedale: è ricoverato a Carpi. Primo caso autoctono in Italia

West Nile, un 77enne finisce all’ospedale: è ricoverato a Carpi. Primo caso autoctono in Italia

Il paziente è residente nel Modenese, a Medolla

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È stato registrato mercoledì nel Modenese il primo caso autoctono di West Nile in Italia. Si tratta di una persona di 77 anni, residente a Medolla, attualmente ricoverata in Neurologia all’ospedale Ramazzini di Carpi.

Il virus West Nile è endemico, ovvero presente in maniera stabile, nella nostra regione e in quelle del bacino padano. Il suo ciclo di moltiplicazione si sviluppa fra alcune specie di uccelli e le nostre zanzare comuni (Culex spp.). L’uomo, come pure i cavalli, viene occasionalmente infettato tramite punture di zanzare e non è in grado di trasmettere l’infezione ad altre zanzare, né ad altre persone. A differenza dei protocolli in essere per quanto riguarda i casi di Dengue e altri virus trasmissibili dalle zanzare, in questo caso non sono previste disinfestazioni nell’area di residenza del paziente in quanto il virus non è trasmissibile.

Il contatto col virus di solito causa un’infezione che decorre senza sintomi, in alcuni casi può però svilupparsi la malattia chiamata West Nile Disease, con sintomi evidenti che possono ricordare una sindrome influenzale e che durano pochi giorni. Tuttavia, sia pure di rado e soprattutto in persone debilitate, si può arrivare a gravi forme neurologiche che richiedono il ricovero in ospedale e che possono condurre a esiti permanenti o al decesso dei pazienti colpiti.

Il riscontro di positività al virus West Nile comporta l’attivazione di interventi di controllo della zanzara comune e di prevenzione nell’uomo e nei cavalli. Pertanto, nei Comuni delle province dove è stata riscontrata la presenza del virus vengono attivate e rinforzate queste misure, così come previsto dal Piano regionale di sorveglianza e controllo delle arbovirosi 2024, a partire dall’attuazione rigorosa degli interventi di lotta antilarvale di competenza dei Comuni e intensificazione delle attività di controllo e sostegno alle attività effettuate dai privati.

«Si raccomanda alla popolazione – spèiega l’Ausl –, e in particolare nelle province interessate da circolazione virale, di proteggersi dalle punture, in particolare di sera e di notte quando è attiva la zanzara comune, applicando repellenti cutanei e adottando gli opportuni accorgimenti in casa utilizzando zampironi, elettroemanatori, zanzariere. Infine, alle zanzare basta pochissima acqua stagnante per depositare le uova e riprodursi ed è quindi necessario eliminare tutti i possibili ristagni d’acqua e usare periodicamente i prodotti larvicidi».

A disposizione c’è anche la App “ZanzaRER” che fornisce consigli e informazioni utili per la lotta alle zanzare e dà la possibilità di registrare gli interventi con larvicidi effettuati con un aggiornamento automatico del calendario delle ripetizioni.l