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L’inchiesta

Le auto più rubate e i pezzi che “piacciono” di più ai ladri: ecco quali sono

di Giovanni Medici
Le auto più rubate e i pezzi che “piacciono” di più ai ladri: ecco quali sono

Dalla Fiat Panda alle batterie al litio fino ai paraurti: Modena è ottava nella classifica provinciale pubblicata ogni anno dal Sole 24 Ore e relativa ai furti sulle auto in sosta

19 giugno 2024
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MODENA. La scena l’abbiamo ormai vista molte volte in televisione o sui giornali. Una vettura di grossa cilindrata, di solito un Suv, parcheggiata in una strada residenziale di una città, grande o piccola, senza parti importanti della carrozzeria e dell’equipaggiamento interno: volante, cruscotto, navigatore satellitare, fanali, anche il pacco batterie, se la vettura è ibrida o elettrica.

Ne sa qualcosa, ad esempio, l’ex attaccante del Modena Davide Diaw, che poco prima del Natale 2022 ricevette un bel regalino: trovò infatti la sua Porsche senza fanali, una volta andato a prenderla per andare ad allenarsi. Cinquemila euro di danni. Ma anche due portiere di una Panda quasi nuova possono servire, come sa bene un ragazzo della Madonnina, sempre nel Modenese, che pochi giorni fa ha visto la sua utilitaria depredata da ignoti ladri. C’è chi, per evitare di farsi rubare i copricerchioni, li fissa con delle fascette.

La classifica

Modena è ottava nella classifica provinciale pubblicata ogni anno dal Sole 24 Ore e relativa ai furti su auto in sosta: nel 2022 le denunce sono state 1.972, 281 per 100mila abitanti, due volte e mezzo la media nazionale. Bologna è decima, Reggio Emilia è 20ª con 894 denunce 170, 24 per 100mila abitanti, Ferrara 25ª con 540 denunce, 159,54 per 1200mila abitanti. Per furti d’auto invece Modena è 48ª in Italia con 317 denunce l’anno passato, 45,12 ogni 100 mila abitanti. La maggior parte dei furti sarebbero commessi dalla criminalità organizzata: bande che lavorano a tale velocità da smantellare le auto in brevissimo tempo, nottetempo. Secondo il Codacons un’auto su quattro delle 1,8 milioni circolanti a Roma nell’ultimo anno ha subito un furto mentre era parcheggiata in strada, ma anche all’interno dei garage condominiali e privati. Oltre al danno, la beffa: chi si presenta in carrozzeria per cercare di far riparare la sua macchina, si sente dire che i pezzi attesi non hanno una data d’arrivo certa.

I modelli più rubati

La classifica dei modelli di vetture più rubate vede quelli del Gruppo Stellantis nelle posizioni di vertice. In testa la Fiat Panda con 12.571 sottrazioni (un autoveicolo rubato su 10) , seguita dalla Fiat 500 (5.889), dalla Fiat Punto (4.604), dalla Lancia Ypsilon (4.472), dalla Fiat 500 L (2.637) e dalla Alfa Romeo Giulietta (2.075). Le ultime quattro posizioni sono occupate dalla Smart Fortwo (1.976), dalla Citroën C3 (1.741), dalla Volkswagen Golf (1.465) e dalla Renault Clio (1.365). Oltre la metà dei furti di auto, il 54%, riguarda questi dieci modelli. Le tre vetture che più difficilmente vengono ritrovate sono invece, nell’ordine, Volkswagen Golf (la si recupera solo nel 35% dei casi), Citroën C3 (36%) e Smart Fortwo (37%). Nella categoria Suv/Crossover, i veicoli più ambiti dai ladri sono invece la Fiat 500X (1.997 unità sottratte nel 2023, il 10% del totale), seguita da Jeep Renegade (1.653), Peugeot 3008 (778), Jeep Compass (713) e Renault Captur (663).

I pezzi più rubati
Una ricerca compiuta dall’Aiped (Associazione italiana periti estimatori di danni), ha messo in cima alla classifica dei pezzi di ricambio per auto più rubati proprio le batterie al litio che alimentano i veicoli elettrici, con un danno per il proprietario della vettura che può sfiorare i 10.000 euro. Oltre alle batterie, gli altri cinque ricambi più rubati sono videocamere, paraurti, fari, cerchi in lega, marmitte catalitiche. E i furti sarebbero aumentati, sempre secondo questa associazione, del 30% nel 2023. Corollario di questo fenomeno criminoso è ovviamente il fatto che le compagnie di assicurazione si ritroveranno ad aumentare i premi per le Garanzie Dirette per chi ha subito il furto, mentre i danneggiati si troveranno a ricevere un indennizzo minore (causa scorporo delle condizioni di polizza) a fronte di un danno ingente, con ricambi che sono sempre più difficili da reperire. Proprio l’aumento dei prezzi dei ricambi, denunciato dalle associazioni di categoria a più riprese in questi anni, sembra portare paradossalmente a un aumento dei furti e alla creazione di un vero e proprio mercato del ricambio rubato, alimentato da chi ha fretta, cerca di spendere meno e, soprattutto, ha pochi scrupoli.


La banda specializzata
Proprio pochi giorni fa un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino ha permesso di sgominare una banda specializzata in furti di ricambi d’auto su veicoli commerciali in sosta notturna sulla tangenziale della città mediante la tecnica del taglio del telone. Nell’attività delittuosa risulterebbero coinvolti, a vario titolo, persone e società orbitanti nel settore automobilistico, attivissime nella commercializzazione di autoricambi su diverse piattaforme web per la compravendita on-line. Sono stati inoltre scoperti alcuni magazzini in provincia di Torino per lo stoccaggio degli autoricambi di provenienza illecita in attesa della loro “commercializzazione”. Non è che i ladri d’auto siano in disarmo.

Furti in crescita
Il 2023 ha registrato infatti una nuova crescita in Italia dei furti di veicoli a quattro ruote: +7%. Sono stati 131.679. Dal 2013 a oggi, ricorda uno studio pubblicato da LoJack, sono stati rubati un milione e 550mila veicoli: solo 609mila di questi sono stati ritrovati, mentre di quasi 940mila si sono perse le tracce, instradati su mercati esteri o cannibalizzati e utilizzati per alimentare il mercato nero dei pezzi di ricambio. A livello europeo il nostro Paese è secondo alla sola Francia, dove però i furti sono in deciso calo.