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Il quartiere di Modena Saliceta cambia ancora faccia: accanto all’ex carcere nasceranno 36 case

di Giovanni Medici
Il quartiere di Modena Saliceta cambia ancora faccia: accanto all’ex carcere nasceranno 36 case

Dopo via Panni, pronto un altro cantiere di riqualificazione

17 giugno 2024
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MODENA. Trent’anni fa in quest’area furono accolti i profughi albanesi arrivati attraversando l’Adriatico e smistati poi nelle varie città italiane. Tra qualche anno invece qui sorgeranno quattro palazzine di quattro piani (più uno interrato), 36 appartamenti in tutto, a dare nuova vita ad una zona di periferia che la attende da tempo. Stiamo parlando dei 16.400 metri quadrati dell’area che si trova sulla via Giardini a sud dell’ex Opificio, a pochi passi da Saliceta San Giuliano, di proprietà di Cesa Costruzioni. Il sito internet del Comune propone da qualche giorno la documentazione relativa a questo intervento, che segue la stipula a febbraio di un Accordo tra ente locale e proprietari.

Il progetto
La proposta progettuale “si caratterizza per la qualità e sostenibilità ambientale, prevedendo un intervento che valorizza la realizzazione di spazi pedonali e di verde attrezzato quali luoghi di socializzazione; le unità abitative di dimensioni adeguate saranno tutte dotate di spazi coperti per le dotazioni relative alle biciclette, per gli ambienti di servizio, ed in generale per soluzioni tecnologiche che garantiscano la realizzazione di organismi edilizi con requisiti prestazionali elevati. Il tutto nella prospettiva di un recupero delle attuali situazioni di degrado urbano, che prevede la demolizione degli fabbricati esistenti (ex depositi militari), attualmente in totale stato di abbandono e degrado”. Cesa Costruzioni si occuperà di realizzare al di fuori dell’area e a sue spese il raccordo tra stradello San Giuliano e via Giardini, via che collocandosi in un contesto agricolo di interesse ambientale e di identità storico culturale, prevederà adeguati interventi di mitigazione e che sarà realizzata tramite espropri, per ciò che concerne i terreni privati. La nuova strada, prevista nel PUG, prevede anche due rotonde e una pista ciclopedonale.

Le tempistiche
Il cronoprogramma relativo a quest’intervento indica comunque che passeranno sette anni e mezzo dal momento in cui si inizieranno a demolire i fabbricati alle spalle dell’ex Opificio e a realizzare le prime opere di urbanizzazione fino al termine di tutti i cantieri, esterni ed interni. Le palazzine (gli appartamenti andranno dai 108 ai 160 metri quadrati di superficie, e saranno in classe A4 NZEB, cioè a consumo di energia quasi zero) avranno un parcheggio comune seminterrato e saranno disposte in modo da formare una sorta di corte. Chi passa oggi in via Giardini vede solo un muro e un cancello verde: ma buttando dentro l’occhio si notano diversi fabbricati semicrollati e una vasta area ingombra di arbusti e piante cresciute nel tempo.

L'ex carcere
L’ex Opificio, nato nel Settecento e per volontà ducale negli anni Trenta dell’Ottocento trasformato in Albergo per i Poveri, poi diventato prigione, e infine fabbrica di proiettili nei primi decenni del XX secolo, da tempo immemorabile è solo un edificio vuoto e in abbandono, che sorge a fianco del canale Cerca, tombato negli anni Ottanta. A fianco, su via Panni, la ex Casa di lavoro di Saliceta è chiusa dal 2012, a causa del terremoto che la rese inagibile. Nel recente passato si era parlato di realizzare in questo spicchio di città la nuova sede della Questura. Idea poi tramontata definitivamente a marzo di quest’anno dopo la delibera di Giunta che individuava una serie di immobili pubblici di competenza dell’Agenzia del Demanio e di interesse culturale per valorizzarli individuandone le destinazioni ottimali alla luce di opportunità e indicazioni offerte dal nuovo Piano urbanistico generale.