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Chef Cannavacciuolo al “Diavoletto” di Marano: «Grazie a lui il nostro ristorante ha cambiato volto»

Chef Cannavacciuolo al “Diavoletto” di Marano: «Grazie a lui il nostro ristorante ha cambiato volto»

Questa sera la storica attività sarà su Sky: «Esperienza unica»

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MARANO Lo chef stellato Antonino Cannavacciuolo in missione a Marano, o meglio a Casona di Marano. Il volto noto di diversi programmi Sky, famosissimo per la sua cucina e anche per la potente pacca sulle spalla che riserva ai concorrenti dei talent show, ha diretto per qualche giorno “Il Diavoletto”, storico locale firmato dalla famiglia Torlai.
Già, perché “Il Diavoletto” - che si trova lungo la Fondovalle - ha preso parte a una puntata di “Cucine da incubo”, il programma tv con protagonista Cannavacciuolo che andrà in onda questa sera (ore 21) su Sky e in streaming su Now.

IL RISTORANTE
Le domande, a questo punto, sono scontate : perché “Cucine da incubo” è sbarcato al Diavoletto? Perché proprio in un ristorante dove da sempre si mangia come si deve? Apprezzato dai clienti, frequentato e certo lontanissimo dalle logiche da “incubo in cucina”.
A rispondere a tutti questi quesiti è Marcello Torlai, figlio degli storici gestori Marino e Gabriella, che è a capo della cucina dell’attività. «La nostra esperienza in tv non è legata a problemi di menù quanto ai rapporti famigliari che, certo, sono andati a incidere anche sull’attività lavorativa. Da tempo sono separato e la mia attuale compagnia Lisa, che lavora al ristorante, è stata accolta con un po’ di freddezza dai miei genitori. Per questo motivo avevamo bisogno di affrontare un percorso del genere, serviva un mediatore importante e dalla grande esperienza che potesse darci consigli, così è stato. Ci siamo affidati a Cannavacciuolo dando il via a una esperienza davvero unica. Certo, è stato un rischio associare il nome del Diavoletto a un programma dove si trattano storie di “cucine da incubo”. Adesso, però, mi sento di dire che abbiamo avuto ragione».

IL NUOVO LOCALE
E così dal Diavoletto sono sparite le maglie del Bologna e del Modena regalate negli anni ai titolari da calciatori e allenatori. Erano appese alle pareti così come le foto con dedica degli avventori vip, anche queste sparite. «Sì, è vero. Adesso il ristorante ha un aspetto più elegante. Certo, maglie e foto avevano un valore affettivo, raccontavano la nostra storia. Ma va bene così, ci siamo rinnovati seguendo le indicazioni di uno chef di fama internazionale. Il menù? Praticamente è rimasto lo stesso anche se Antonino è intervenuto con qualche dritta. Per esempio ci ha consigliato di trasformare alcuni secondi in antipasti, oppure ha arricchito il menù “regalandoci” alcune sue ricette. Tra queste quella delle tagliatelle con le lumache. E poi, soprattutto, è riuscito a smussare le incomprensioni che si erano create tra i miei genitori e Lisa. Incomprensioni che inevitabilmente coinvolgevano anche me. Cannavacciuolo mi ha detto: “Marcello, prendi un pugno a destra e uno a sinistra... Così non può andare”. Aveva ragione, la situazione che doveva essere risolta era questa». Dunque missione compiuta per chef Cannavacciuolo con Marcello che, ne siamo sicuri, avrà incassato volentieri l’iconica pacca: «Ho 50anni e la mia famiglia è attiva nella ristorazione da 35 anni, ne abbiamo fatte e passate tante. Ebbene, credo di poter dire che questa di “Cucine da incubo” sia stata l’esperienza lavorativa più importante. Ci siamo messi a disposizione dello chef, lo abbiamo ascoltato sotto ogni punto di vista e lui ci ha ripagato. Lo ringrazio e vi aspetto tutti al Diavoletto!».