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Femminicidio

Anna Sviridenko, la telefonata alla sorella prima di essere uccisa da Andrea Paltrinieri

di Stefania Piscitello
Anna Sviridenko, la telefonata alla sorella prima di essere uccisa da Andrea Paltrinieri

Si erano sentite poche ore prima del femminicidio commesso a Modena dall’ex marito: «Ho appena vinto la causa per l’affidamento esclusivo dei miei figli», aveva detto Anna alla sorella, che vive in Bielorussia. Poi la linea si è interrotta

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MODENA. Aveva telefonato alla sorella, che vive in Bielorussia, per comunicarle la notizia: il tribunale le aveva concesso l’affidamento esclusivo dei figli.
Poche parole, la comunicazione che si interrompe all’improvviso. Da quel momento, nessuna risposta.
Potrebbe essere questa l’ultima telefonata di Anna Sviridenko, lunedì sera poco prima di essere uccisa dal marito 48enne Andrea Paltrinieri, da cui si stava separando.

Il racconto dell’amico

A parlarne è uno dei vicini di casa di Anna a San Felice sul Panaro, nella Bassa modenese: da quando aveva iniziato la separazione da Paltrinieri, la 40enne si divideva tra la Bassa e l’Austria.
«Adesso sono in Bielorussia con mia moglie – così ieri il vicino e amico da vent’anni, Davide Calanca – abbiamo saputo oggi pomeriggio quello che era successo, noi eravamo qui per caso. In Bielorussia abita la sorella di Anna, per la quale domani proveremo a recuperare il visto per farla arrivare in Italia. A San Felice vive la madre che è estremamente provata. Da quanto abbiamo ricostruito per ora, Anna aveva imparato da mezz’ora di avere ottenuto l’affidamento esclusivo dei figli. Ha telefonato alla sorella, le stava dicendo che aveva vinto la causa e che avrebbe portato i bimbi a Innsbruck. Poi è caduta linea e Anna non è ha più risposto».

Naturalmente spetterà agli inquirenti chiarire se quella telefonata sia avvenuta ad un orario compatibile con il decesso di Anna.
«Ci siamo salutati giovedì – continua Calanca – perché stava andando a Innsbruck per il fine settimana, per poi portare i bimbi due settimane al mare a Cervia. Siamo completamente devastati da questa notizia».
Calanca e la moglie conoscevano la vittima da tantissimo.
«È stata compagna di università di mia moglie. Poi un anno e mezzo fa ci venne a trovare e ci disse che aveva bisogno di trovare casa dalle nostre parti perché il marito aveva chiesto il divorzio e la minacciava di portarle via i bimbi. Disse che a Innsbruck le avevano consigliato di andare incontro a lui, avvicinandosi appunto a Modena. Le avevano detto: “Stai attenta, perché se si arriva a uno scontro muro contro muro, la situazione diventa difficile”. Ogni tanto ci raccontava che lui la minacciava di toglierle i bimbi».

Anna così ha partecipato a un concorso, vincendolo, e optando per Radiologia a Modena.

«Doveva pagare già l’affitto in Austria – aggiunge Calanca – e quindi si divideva tra il lavoro qui a Modena e a Innsbruck nel fine settimana. Dava tutto per i suoi figli, lavorava tantissimo e non si riposava mai, riuscendo comunque a trovare tempo per giocare con loro. Era una persona buona come il pane, Anna».


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