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Femminicidio a Modena: uccide l’ex moglie e va dai carabinieri con il cadavere nel furgone

Femminicidio a Modena: uccide l’ex moglie e va dai carabinieri con il cadavere nel furgone

Andrea Paltrinieri, ingegnere di 48 anni, si è presentato in caserma dicendo che la donna, morta, si trovava nel bagagliaio. La vittima, Anna Sviridenko, aveva 40 anni ed era specializzanda in Radiologia di Unimore. Viveva a San Felice sul Panaro e lavorava a Modena e Innsbruck. Lunedì era rientrata dall’Austria per prendere i figli di 3 e 4 anni: aveva appena ottenuto l’affido esclusivo

11 giugno 2024
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MODENA. Si è presentato nella serata di lunedì 10 giugno davanti alla caserma dei carabinieri di via Pico della Mirandola, a Modena, dicendo al militare di servizio che nel bagagliaio del suo furgone si trovava il cadavere dell’ex moglie, Anna Sviridenko, medico specializzando in Radiologia.

Andrea Paltrinieri, ingegnere di 48 anni, è stato arrestato e ora si trova nel carcere di Sant'Anna, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nelle prossime ore è in programma l’interrogatorio di garanzia.

Anna Sviridenko, italiana di origini bielorusse, aveva 40 anni e lunedì era tornata a Modena, a casa dell’ex marito, per riportare a casa i figli di 3 e 4 anni: era medico specializzando in Radiologia di Unimore e svolgeva la specializzazione al Policlinico di Modena. Dopo la separazione, era andata ad abitare a San Felice sul Panaro e nei fine settimana si spostava a Innsbruck sempre per lavoro. Insieme all’ex marito, infatti, aveva vissuto in Austria e proprio a Innsbruck era stata avviata la procedura per la regolamentazione dell’affidamento dei figli minori e l’esercizio del diritto di visita, come specificato dalla nota della Procura della Repubblica di Modena

Paltrinieri, lunedì sera, aveva saputo da poche ore che l’ex moglie aveva avuto l’affido esclusivo dei due bambini, nonostante la sua opposizione.

Il comunicato della Procura di Modena

Nella tarda serata di lunedì 10 giugno 2024, un uomo italiano di 48 anni si è presentato al Comando Provinciale dei Carabinieri di Modena dichiarando, al militare di servizio alla caserma, che nel suo furgone aveva trasportato il cadavere della moglie.

A quel punto alcuni militari specializzati hanno aperto il veicolo, senza compromettere le fonti di prova, constatando che effettivamente nel bagagliaio del veicolo c’era, rannicchiato, il cadavere di una donna.

Immediato l’intervento sul posto del pubblico ministero che ha eseguito gli accertamenti di rito assumendo, di fatto, la direzione delle indagini. Proprio dalle indagini è emerso che, dopo l'ispezione cadaverica eseguita dal medico legale, la vittima, identificata in una donna 40enne cittadina italiana di origini russe, presentava il capo interamente coperto da un sacchetto nero di plastica stretto al collo con un filo elettrico plastificato. Rimosso il sacchetto, la donna risultava avere il collo stretto con una cintura.

Sulla scorta delle fonti di prova immediatamente acquisite, l’uomo è stato arrestato nella quasi flagranza del delitto di omicidio aggravato ed è stato portato alla casa circondariale di Modena, su disposizione della Procura, in attesa della successiva udienza di convalida dell'arresto davanti al giudice per le indagini preliminari.

Dalle prime indagini svolte è emerso anche che la vittima aveva avviato, davanti alla autorità giudiziaria di Innsbruck (Austria), una procedura per la regolamentazione dell’affidamento dei figli minori e l’esercizio del diritto di visita.

Questo procedimento era stato definito un anno fa, 17 maggio 2023: un giudice aveva stabilito la collocazione prevalente dei minori presso l’abitazione della madre ed il diritto di visita del padre.

L’indagato, nel gennaio 2024, aveva poi proposto ricorso al Tribunale civile di Modena per separazione giudiziale con addebito a carico della donna, contestando la giurisdizione dell'autorità giudiziaria austriaca.

Il tribunale di Modena, ritenendo di non dover assumere provvedimenti temporanei urgenti, ed essendovi già la decisione del Giudice straniero, assumeva la causa in decisione a maggio 2024 sulla questione preliminare della giurisdizione.

Nel febbraio 2024, infine, la vittima aveva presentato istanza al tribunale di Innsbruck per ottenere l'affidamento esclusivo dei due figli minori.