Al Policlinico di Modena la Pet Therapy si esprime con Olivia
La cagnolina consente di aprire porte emozionali con la Mindfulness a 60 pazienti con Sclerosi sistemica
MODENA. L’assistenza delle unità operative da remoto, lo sviluppo di una piattaforma specifica e sicura per lo scambio della documentazione e del piano terapeutico a distanza, un ausilio sempre disponibile da remoto e i progetti di coinvolgimento ed empowerment del paziente.
Le iniziative di umanizzazione delle cure del Policlinico di Modena, con l’ausilio fondamentale delle associazioni di volontariato, iniziano a occupare un ruolo sempre più importante nel panorama di terapie rivolte ai pazienti affetti da Epidermolisi Bollosa e Sclerosi Sistemica.
Come le evidenze scientifiche dimostrano, la componente psichica e umana del paziente diventa fondamentale in ottica della convivenza con la malattia. A dimostrarlo, l’approccio diversificato di “empowerment del paziente” vede al centro della terapia il rapporto fiducia tra il medico e il paziente: una collaborazione nella costruzione del percorso di cura, in cui è il paziente ad avere la priorità sulla cura della propria malattia, e in cui il ruolo del medico è quello di fornire assistenza o suggerimenti aggiuntivi.
Un’altra iniziativa, dedicata a oltre sessanta pazienti del Policlinico di Modena affetti da Sclerosi Sistemica, sono le sedute di “Pet therapy” e “Mindfulness”: è così che il day hospital dedicato alle cure diventa un pretesto per stare in compagnia, o per sentirsi meno soli, verso la condivisione e l’accettazione.
L’obiettivo
«Il nostro obiettivo è quello di attivare le risorse interiori di chi partecipa alla seduta, per permettere ai pazienti di scoprire strumenti che possono utilizzare nella quotidianità per convivere con la loro patologia - spiega Luca Lolli, istruttore di mindfulness - Una vera e propria disciplina con cui, piano piano, si impara a combattere i momenti difficili: non solo durante le sedute ma nella quotidianità».
La cagnolina Olivia
E in affiancamento alla “Mindfulness”, con la sua socievolezza, interviene Olivia: la cagnolina, certificata a livello ministeriale, ha il compito speciale di aiutare i pazienti a interagire, alleviando la tensione dovuta alla seduta di cure e contribuendo alla socializzazione.
«L’animale è un mediatore della relazione: apre porte emozionali e comunicative e, con la pratica della “Mindfulness”, permette ai pazienti di rilassarsi anche al di fuori del momento di terapia - conclude la proprietaria di Olivia, Margherita Carretti, operatrice di Pet Therapy relazionale integrata - Una dimensione di benessere a 360 gradi».
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