Carabinieri, festa a Modena per celebrare i 210 anni dalla fondazione
La cerimonia nella splendida cornice di corso Duomo con la consegna degli encomi
MODENA. Nella splendida cornice di corso Duomo, a Modena, è stato celebrato il 210° annuale della fondazione dell’Arma dei carabinieri. Presenti il prefetto Alessandra Camporota e il comandante provinciale, il colonnello Antonio Caterino.
I numeri
Numeri in crescita per i carabinieri di Modena. Le 39 stazioni, le due tenenze e le quattro compagnie del comando provinciale hanno proceduto nell’ultimo anno per il 79% dei delitti commessi in tutta la provincia, facendo segnare un aumento di quattro punti rispetto al 75% dei 12 mesi precedenti.
Il numero di persone deferite all'autorità giudiziaria è aumentato dell’11% (con 500 persone arrestate e 4.762 denunciate in stato di libertà), così come risultano incrementati del 17% i controlli del territorio, del 20% le persone identificate, del 15% i veicoli controllati e del 26% i documenti verificati.
Le quattro centrali operative di Modena, Carpi, Sassuolo e Pavullo hanno gestito nell’ultimo anno quasi 170mila chiamate al 112 e disposto oltre 16.700 interventi. Sono dati in aumento del 10%, aggiungono i militari nel loro report, e le caserme hanno comunque accolto per denunce a vario titolo oltre 50mila.
Al culmine della cerimonia, si è proceduto ai riconoscimenti per le attività di servizio.
Gli encomi
Al personale del nucleo investigativo della compagnia di Modena è stata consegnata un’attestazione di merito poiché in occasione di una rissa al Novi Sad dove tre persone erano state ferite da armi bianche hanno raggiunto il luogo e identificato «le persone coinvolte», raccogliendo «le iniziali fonti di prova insieme al nucleo investigativo di Modena» che hanno consentito l’ulteriore sviluppo delle indagini, oltre che l’esecuzione di più misure restrittive, anche all’estero, promosse dalla Procura di Modena. L’attestazione di merito riguarda l’omicidio del 16enne pakistano al Novi Sad.
Al personale della Compagnia di Carpi è stato consegnato un encomio poiché ha dato prova «di spiccato acume investigativo, sinergico impegno e corale amalgama», conducendo una «laboriosa ed articolata indagine che consentiva di individuare e trarre in arresto i due autori di una rapina in concorso, culminata nell’omicidio preterintenzionale di un anziano». I fatti erano avvenuti a Tra Finale, Carpi e Cento (Fe) tra il 31 luglio 2022 e il 9 novembre 2022.
Encomio anche per il personale della compagnia carabinieri di Pavullo poiché il comandante e gli addetti del nucleo operativo e radiomobile, «evidenziando spiccato intuito investigativo ed elevata professionalità» hanno condotto una complessa attività di indagine che «consentiva di disarticolare un sodalizio criminale dedito allo spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti». L’operazione si è conclusa con «l’arresto di 25 persone, la denuncia in stato di libertà di ulteriori 18 persone, il sequestro di oltre 9 chilogrammi di sostanze stupefacenti e di quasi 90mila euro in contanti». I fatti sono avvenuti tra province di Modea, Reggio Emilia, Bologna, Foggia, Ravenna e Mantova, tra il febbraio 2019 e il febbraio del 2023.
Un “compiacimento” invece è stato riconosciuto al personale della compagnia carabinieri di Carpi, in quanto «evidenziando elevata professionalità e sensibilità», sono intervenuti nei confronti di un uomo che, dopo aver scavalcato la ringhiera di un cavalcavia, minacciava di lanciarsi sui sottostanti binari ferroviari. «La capacità empatica palesata favoriva la desistenza dello sventurato dal compiere gesti inconsulti, scongiurando gravi conseguenze». Fatto avvenuto a Carpi, il 5 novembre del 2023.
Una “attestazione di merito” è andata al personale della Compagnia carabinieri di Sassuolo, poiché gli «equipaggi di tenenza e stazione distaccata in servizio perlustrativo ordinario», avuta notizia dalla centrale operativa di Sassuolo «di un’aggressione in atto, evidenziando prontezza operativa e coraggio», hanno raggiunto tempestivamente il luogo del delitto «identificando le persone coinvolte, e fermando i responsabili, raccogliendo le iniziali fonti di prova, che ne consentivano l’arresto». I fatti fanno riferimento all’omicidio diel 37enne Jaouad Dejli, avvenuto il 26 aprile scorso.