Modena, così si vive nel palazzo Lambda. Tra rifiuti, rottami e resti di droga
Viaggio nel cortile, nei sotterranei e all’interno dello stabile di via Emilia Ovest. I residenti: «Siamo terrorizzati, entrano persone e non sappiamo chi siano»
MODENA. «La cosa che più ci sconcerta è che in quel condominio vivano dei bambini, costretti ad assistere a tutto ciò che accade specie nelle ore notturne e a crescere e giocare nel degrado e nella sporcizia. Come si può lasciare che questo accada? Ci si chiede perché non intervengano i servizi sociali».
Sono queste le parole di una residente della zona di via Paolo Ruffini a Modena che affaccia sul condominio Lambda di via Emilia ovest, noto in città per lo stato di profondo degrado in cui versa e più volte teatro di retate da parte delle forze dell’ordine ma anche di risse e di accoltellamenti.
Chi vive in zona non ce la fa più e chiede che qualcosa si faccia. Ma anche gli stessi residenti del Lambda, la maggior parte di origine straniera, di cui una minoranza sono anche proprietari degli appartamenti in cui vivono (la maggioranza dei condomini sono invece in affitto da proprietari italiani), sono esausti tanto da aver indetto una raccolta firme per poter cambiare il prima possibile l’amministratore di condominio.
«Vivere in queste condizioni non è più possibile – afferma una residente – è diventato disumano».
IL "VIAGGIO"
In effetti il degrado in cui versa il condominio è visibile fin dall’ingresso da via Emilia ovest. Addentrandosi nell’aerea cortiliva coperta su cui si affacciano i parcheggi condominiali, si è subito accolti da rottami di auto, biciclette e motoveicoli, molti arrugginiti e pericolosi tanto da avere parti esposte e in cui ci si può far male, lasciati derelitti in grande quantità accanto ad automobili, alcune delle quali visibilmente abbandonate da tempo, impolverate, senza targa e con gomme a terra, altre invece utilizzate come dormitori o come cassonetto dell’immondizia.
Proseguendo sotto il porticato, dalla parte opposta dell’ingresso, il degrado aumenta, così come aumenta sempre di più anche l’odore acre di rifiuti anche se si è all’aperto.
Si scorgono inoltre, a destra e a sinistra, semi nascosti dalle macchine parcheggiate, numerosi materassi, circondati da resti di cibo, bottiglie semivuote, bottiglie rotte, abiti, scarpe usate, qualche coperta e pattumiera di vario genere, insieme a vecchi mobili semi distrutti, alcuni utilizzati come punto di appoggio. Si tratta di bivacchi improvvisati.
«Di notte, nonostante gli interventi delle forze dell'ordine, il condominio si popola di gente sconosciuta che viene a dormire qui – ci raccontano – e non è raro trovare escrementi umani e bottiglie di plastica piene di orina abbandonate qua e là la mattina».
Ma l’area del condominio che in questo momento risulta essere nelle condizioni peggiori, anche dal punto di vista igienico sanitario è l’ex appartamento del custode che, riferiscono sempre i residenti, risulta essere occupato abusivamente da più persone, una delle quali molto irascibile e aggressiva. Entrandoci (la porta era completamente spalancata), si notano subito tracce di cibo ancora fresco, in parte all’interno di una padella appoggiata su di una piastra elettrica (non c’è gas in nessuno degli appartamenti del condominio anche se ci sono i termosifoni che però non sono funzionanti: gli alloggi sono riscaldati con termoconvettori e le cucine alimentate da piastre elettriche o bomboloni di gas). Ma ciò che veramente colpisce è il disordine, l’odore acre e la sporcizia contenuti all’interno della piccola abitazione. E se sui due divani si scorgono alcune coperte probabilmente utilizzate per i bivacchi notturni, sul tavolo della sala, oltre a pacchetti di sigarette semipieni, vi sono bottiglie di birra e super alcolici semi vuote, residui verosimilmente collegati a uso di sostanze stupefacenti e due cellulari. Nella stessa stanza sono inoltre parcheggiati anche un paio di motocicli, uno dei quali senza targa e semi smontato. L’affaccio sul retro dell’appartamento è invece impedito dall’accumulo impressionate di rottami di varia natura e di sacchi del pattume. Nella medesima condizione di degrado sono anche gli impervi spazi comuni su cui si aprono le scale e gli ascensori (entrambi fuori uso) per la salita ai piani degli oltre ottanta appartamenti, la maggior parte di piccole dimensioni. In stato di degrado risultano poi alcuni angoli dei ballatoi, colmi di rifiuti, ma soprattutto gli scantinati, da poco tempo accessibili solo ai residenti tramite chiavi ma in ogni caso molto sporchi, in particolare il locale dei contatori elettrici, il cui pavimento è tappezzato di materassi e abiti usati che vanno calpestati per raggiungere i contatori.
IL RACCONTO
«Paghiamo profumatamente le pulizie condominiali, ma la situazione è drammatica», commenta un residente.
«Vivo all’ultimo piano e la sera mi barrico in casa – aggiunge invece una signora – ho paura ad uscire. Di notte il Lambda diventa il condominio del terrore, gente che urla e che litiga è la normalità, soprattutto in quei monolocali dove all’interno ci vivono anche otto o dieci persone. Gli spazi comuni poi, sempre di notte, si trasformano in dormitori e quest’inverno non era raro vedere fuochi accesi in cortile o sui pianerottoli perché la gente che dormiva all’aperto li usava per scaldarsi e per cucinarsi qualcosa. Non si può continuare a vivere in questo modo, paghiamo fino a 3 mila euro di spese condominiali all’anno».
Infine c’è chi denuncia che se gli appartamenti rimangono vuoti anche per pochi giorni, vengono forzate le serrature e occupati durante la notte.
«Sono proprietaria di un monolocale che in questo momento è vuoto – conclude una signora – ma ho dovuto cambiare la serratura, l’appartamento è vuoto da poco e già ho trovato la porta forzata e segni (mozziconi di sigaretta e bottiglie vuote di birra) che all’interno ci sono state delle persone».