Gazzetta di Modena

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L'episodio choc

Modena, danno fuoco al camper dove dorme una famiglia

di Daniele Montanari
Modena, danno fuoco al camper dove dorme una famiglia

Padre, madre e figlio salvi in extremis. È stata una ritorsione

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MODENA. Appiccano le fiamme nel cuore della notte al camper in cui sta dormendo una famiglia. Poteva essere la cronaca di una fine atroce per il padre, la madre e il loro bambino.
È successo verso le 4.30 di ieri nel parcheggio dietro il centro commerciale “I Portali”, nell’area dove vivono i nomadi in camper e roulotte. All’improvviso, mentre tutti stavano dormendo, si sono sprigionate fiamme che hanno rapidamente attecchito in un camper parcheggiato. È stato il sonno leggero del bambino a salvare la famiglia: ha sentito dei rumori strani, a quell’ora, e si è svegliato. E così ha svegliato anche papà e mamma: hanno capito subito che c’era qualcosa di strano, e il padre è corso fuori a vedere. C’erano già le fiamme che attecchivano nel camper. Ma non ha pensato solo a mettere in salvo sé e la sua famiglia. Ha pensato anche al disastro che poteva provocare un incendio che si fosse propagato ad altre roulotte. Ha fatto scendere la moglie e il figlio e poi ha messo in moto, per spostare il camper in un punto dove non c’erano altri mezzi vicino. Si è fermato alle spalle del PalaPanini, vicino all’isola ecologica, e qui il camper ha iniziato a bruciare davvero.

L'INTERVENTO
Per fortuna l’allarme ha portato sul posto in pochissimi minuti i vigili del fuoco: alle 4.36 erano già usciti con due squadre, che hanno rapidamente spento l’incendio. Sul posto subito anche la polizia di Stato: da subito non c’è stato alcun dubbio sulla matrice dolosa dell’incendio, visto che è stata trovata (e sequestrata) una tanica di benzina vicino al punto in cui sono partite le fiamme. Ecco perché si sono propagate così rapidamente.
Sono scattate subito le indagini per risalire ai responsabili di un gesto del genere, del tutto estraneo al territorio. Da subito il sospetto è stato che fosse opera di qualcuno venuto da fuori, con chiari intenti punitivi nei confronti della famiglia di nomadi colpita. Con tutta probabilità, altri nomadi con cui c’erano stati dissidi in passato. Ipotesi che è stata peraltro confermata sul posto dalla famiglia colpita, che pare sia stata in grado di dare indicazioni anche abbastanza precise. Tutta l’area attorno ovviamente è stata passata a setaccio, ma senza riscontri: gli autori del blitz sono subito fuggiti. È possibile però che dalle immagini delle telecamere presenti in zona arrivino elementi utili a risalire presto a loro: indaga la Squadra Mobile.
Se il bimbo non si fosse svegliato, poteva essere una tragedia spaventosa: la famiglia poteva morire tra le fiamme, o per le esalazioni. Ma potevano esserci gravissime conseguenze anche per gli altri nomadi che vivono lì.