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Il caso

Modena, Costellazioni con gli ascensori rotti: «14 piani a piedi da 7 giorni»

di Luca Gardinale
Modena, Costellazioni con gli ascensori rotti: «14 piani a piedi da 7 giorni»

Pezzi di ricambio in ritardo: la parrocchia porta l’acqua alle famiglie

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Modena Qualche mamma si affaccia alla tromba delle scale, mentre i bimbi vanno giù: «Tutto bene?». Qualcun altro invece si è portato avanti, percorrendo prima i 14 piani con il passeggino, e poi tornando su a prendere il piccolo. E poi c’è chi semplicemente non esce, chiedendo una mano a parenti e amici per portare su la spesa. Succede al condominio di via delle Costellazioni 170, al Villaggio Zeta, il palazzone da tempo al centro di diversi episodi di cronaca per la realtà piuttosto complessa dell’edificio, che nei suoi 14 piani ospita il Centro di accoglienza straordinaria (per circa un terzo) gestito dalla cooperativa L’Angolo, una serie di appartamenti le cui famiglie sono gestite dai servizi sociali del Comune (per un altro terzo) e diversi appartamenti privati (per il terzo restante).

GLI ASCENSORI FUORI USO

Una situazione molto complessa nella palazzina più alta della città, per una realtà resa ancora più difficile da un problema tecnico non da poco: da venerdì scorso, quindi una settimana, entrambi gli ascensori del palazzone sono fuori uso. Un problema la cui soluzione non è immediata, dal momento che i gestori del complesso - la società Hyma - si sono mossi subito per chiedere la sostituzione del pezzo rotto, che però tarda ad arrivare. Le conseguenze sono immaginabili, con tante famiglie in difficoltà, soprattutto quelle che vivono ai piani alti, che in gran parte coincidono con quelle seguite dai servizi. «In diversi casi si tratta di famiglie con bimbi - spiegano dalla parrocchia di San Paolo, che collabora da tempo con le famiglie, dalla distribuzione dei pasti al doposcuola - che oggi sono in grande difficoltà, dal problema della spesa all’accompagnamento dei piccoli a scuola. L’auspicio è che il problema venga risolto quanto prima, perché una settimana senza ascensore per un palazzo di 14 piani è già troppa». E proprio per aiutare le famiglie, oggi pomeriggio i ragazzi della parrocchia, insieme agli scout, organizzeranno una sorta di “cordata” per portare l’acqua ai piani alti. «Questo è solo uno dei tanti disagi che devono affrontare queste persone - riprendono i volontari - che vanno dalle condizioni precarie degli alloggi, dove spesso si trovano a dover stare in 5 in una stanza, alla mancanza di acqua corrente ai piani più alti: a inizio gennaio, tanto per fare un esempio, alcune mamme sono venute da noi a prendere l’acqua, perché capita spesso che non ci sia sufficiente pressione, oppure che d’inverno non ci sia quella calda».

IMPIANTO VECCHIO

Ma quanto ci vorrà ancora per riparare l’ascensore? «Purtroppo si tratta di un impianto vetusto - spiega Franco Garretto di Hyma, la società che gestisce lo stabile di proprietà statale - e non è facile trovare i pezzi di ricambio. In ogni caso ci siamo attivati subito, e a giorni contiamo di risolvere almeno questo problema. Allo stesso tempo, abbiamo messo in campo un programma di adeguamento dello stabile che vede al primo posto la sostituzione degli ascensori con un impianto nuovo, anche se questo aspetto dipende dalla proprietà. Detto questo, per le esigenze più immediate abbiamo installato un montascale elettrico per fare in modo che chi ha problemi di deambulazione, aiutato dal personale in portineria, possa utilizzarlo per salire in questi giorni». Per quanto riguarda le difficoltà della palazzina, Garretto pensa «che i problemi non si debbano nascondere: senza dubbio ce ne sono diversi, ma stiamo facendo tutto il possibile per migliorare la situazione».