Guerra ai cinesi per l’auto chiamata “Modena”
Il sindaco Muzzarelli: «Chiamare un’auto come la nostra città? Legali al lavoro»
Modena. Non basta fare le auto e le moto più belle e più veloci. Bisogna puntare sempre sull’innovazione, che vuol dire digitalizzazione, mobilità green, intelligenza artificiale, nuovi carburanti e materiali. E sostenibilità. Con un tema: Modena va rispettata, perchè la Motor Valley abita qui. È questo il messaggio che dal Motor Valley Fest è partito verso la Cina per l’auto chiamata con il nome della nostra città. Ma andiamo con ordine.
Un’auto Dallara, che con un pilota di F1 ci mette oggi solo 9 secondi in meno di una a guida autonoma a percorrere il circuito di Abu Dhabi, di quanto tempo avrà bisogno perché sia l’Intelligenza Artificiale a battere l’uomo? E quando il lino e la seta saranno concorrenziali con il carbonio per realizzare la carrozzeria di una supercar? Le sfide per la nostra Motor Valley sono il pane quotidiano per le aziende che ne fanno parte e che sono ai vertici dell’automotive mondiale. D’altronde la meccanica, la meccatronica e i motori – ha ricordato ieri aprendo il convegno inaugurale del Motor Valley Fest al Teatro Pavarotti-Freni il presidente della Regione Stefano Bonaccini - sono la principale voce dell’export dell’Emilia-Romagna, un patrimonio che vale circa 90 mila posti di lavoro tra diretti e indiretti. Nonostante l’alluvione la nostra regione nel 2023 ha registrato un nuovo record di esportazioni nel mondo e ha superato gli 85 miliardi. Lo dico al ministro Urso: che abbia a cuore l’Emilia-Romagna perché se si ferma si ferma una parte del paese: 19.200 euro a testa di quota procapite di export sono 2.300 euro a testa più di ogni veneto e 3.000 più di ogni lombardo. Qui c’è un patrimonio che abbiamo saputo insieme a coltivare e a far crescere».
Un concetto è stato ripetuto molte volte ieri sul palco del Pavarotti-Freni nel corso della tavola rotonda con i manager di sette dei brand più noti della Motor Valley, quello di mobilità emozionale, emotional mobility.
«Facciamo veicoli inutili ma fighissimi. E oggi la differenza la fa non solo l’innovazione ma quale direzione prende - ha detto Claudio Domenicali, ad Ducati – e in quali tempi la rendiamo disponibile su un prodotto che trasmetta passione». «Facciamo auto inutili ma che ti accendono il fuoco dentro – gli ha fatto eco Cristopher Pagani dell’omonima factory di San Cesario – Noi non stiamo pensando all’elettrico, il nostro cliente non ce lo chiede, ma dal 2018 abbiamo cominciato comunque a studiarlo con interesse».
E la Cina? Al sindaco Muzzarelli che si è detto «molto arrabbiato» per il fatto che Xiaomi abbia deciso di chiamare una sua auto Modena («abbiamo attivato una verifica con l’ufficio legale del Comune – ha detto - per difenderci da tutto questo») si contrappongono i costruttori della Motor Valley che si trovano oggi alle prese con una contrazione degli ordini asiatici. Non avranno mai il valore simbolico dei nostri brand storici ma i produttori cinesi possono contare su tanti vantaggi competitivi.
«Il brand Modena può dare valore a molti prodotti, sicuramente nell’automotive - ha spiegato Muzzarelli - ma anche in altri settori, basti pensare al food e alle nostre eccellenze nei prodotti tipici. Ma nessuno può pensare di impadronirsi del marchio Modena, tantomeno se nella produzione non c’è alcun legame con il territorio. Siamo impegnati a tutelare in ogni modo, anche legalmente, l’utilizzo improprio del nome della città. E chiediamo al Governo che ci sostenga in questo sforzo. Modena è ormai un brand riconosciuto e affermato, anche sotto l’aspetto turistico, e siamo pronti a contrastare con fermezza ogni tentativo di abuso, a maggior ragione se fatto senza nemmeno informarci o coinvolgerci. È un impegno che il Comune condivide con le altre istituzioni del territorio, a partire dalla Camera di commercio, con le quali lavoriamo da tempo per la valorizzazione del brand Modena. Con questa operazione, invece, si sta cercando di sfruttare indebitamente la nostra reputazione di Motor Valley utilizzando una indicazione geografica (Modena) diversa dal luogo di origine dell'auto (Cina) per indicare o suggerire impropriamente che l'auto proviene dal nostro territorio o che presenta qualità dei prodotti automotive della Motor Valley».