«Matteo rimarrà vivo con noi»
Gli amici ricordano il 21enne savignanese morto sabato in uno scontro in moto a Guiglia «Siamo molto vicini alla famiglia Paganelli e nel nostro piccolo proviamo a fare qualcosa»
[«Rimarrà sempre vivo con noi il suo sorriso, che lo distingueva da tutti. Era una persona insostituibile». Così gli amici ricordano Matteo Paganelli, il ventunenne di Savignano che sabato è morto in un incidente in moto a Guiglia.
L’ARTICOLO: Frontale in moto, muore 21enne
Il centauro stava percorrendo la strada del Passo Brasa in direzione Zocca sulla sua Suzuki, quando, poco prima di Roccamalatina, ha impattato frontalmente contro un Doblò che procedeva in direzione opposta. E per lui non c’è stato nulla da fare. Il dramma ha gettato nel dolore un’intera comunità, che ora si stringe attorno a mamma Susanna e papà Emanuele, sconvolti per l’improvvisa e prematura perdita del loro unico figlio.
«Siamo affranti dall’accaduto – racconta Riccardo Giusti a nome della compagnia di amici – era una persona insostituibile e dal cuore generoso, uno che trovava del tempo per ognuno di noi. Purtroppo, non meritava questa fine, facciamo ancora fatica a realizzare quanto successo e ci vorrà del tempo. Ma almeno ci piace pensare che se ne sia andato facendo una cosa che gli piaceva. Siamo molto vicini alla famiglia e nel nostro piccolo proviamo a fare qualcosa».
Matteo avrebbe compiuto ventidue anni il prossimo agosto e, oltre alla grande passione per le due ruote, lo contraddistingueva un amore innato per l’agricoltura. Terminati gli studi all’istituto agrario Spallanzani di Vignola, aveva preso in mano l’attività di famiglia in via Castiglione, al confine tra Marano e Savignano.
«Lo conosco da quando è nato, ho abitato lì vicino a lui per molti anni ed ero amica anche della madre, siamo cresciute insieme – racconta Patrizia Rinaldi – Era un ragazzo d’oro e gentile, molto educato. Ci salutava sempre quando passava col trattore o in macchina. Il ricordo più bello che mi lega a lui è il rapporto che aveva con la mia anziana e malata mamma. Mi ricordo che Matteo veniva spesso a casa a trovarla, stava lì anche un’ora. Non è da tutti i ragazzi dedicare anche solo mezz’ora del proprio tempo a una signora anziana, ma lui aveva una sensibilità fuori dal comune. Amava le moto, ha iniziato con lo scooter e poi è passato alle moto da cross, erano la sua vita. Era un gran lavoratore, qualsiasi giorno della settimana lo potevi vedere nel campo, andava molto orgoglioso del suo vigneto. La sua è una famiglia stimata e conosciuta, con i valori di una volta, sempre pronti a dare una mano e a condividere il raccolto dei campi. Siamo sconvolti».
Il corpo di Matteo si trova presso la medicina legale al Policlinico di Modena a disposizione per l’autopsia. In seguito la salma verrà affidata ai familiari per i funerali.