Modena, il carcere di Sant’Anna ha 153 detenuti in più ma mancano quaranta poliziotti
Il Pd interroga il ministro Nordio: «Cosa vuole fare per risolvere le criticità?»
MODENA. Centocinquantatré detenuti in più del limite, quaranta agenti in meno del necessario. Ecco i numeri del rapporto Antigone sul carcere Sant’Anna, aggiornati al 31 marzo scorso. Stefano Vaccari e Maria Cecilia Guerra, deputati modenesi del Pd, hanno esposto le cifre in un’interrogazione al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, domandando risposte.
«I dati testimoniano del sovraffollamento con una capienza di persone detenute che è oltre il 50% in più di quella massima – scrivono Vaccari e Guerra – con 535 unità su 382 posti di capienza, dei quali 370 in detenzione definitiva, con un aumento di cento unità in più solo nell’ultimo anno per effetto dei provvedimenti del governo e della saturazione di altre carceri della regione».
Al sovraffollamento evidenziato dai parlamentari si sovrappongono i dati sulla pianta organica che svolge il servizio in carcere. «A Modena ci sono quaranta agenti di polizia penitenziaria in meno della pianta organica prevista – rimarcano – 217 rispetto ai 257 che dovrebbero esserci, ovvero un agente ogni cinquanta persone o 75 agenti per turno».
Vaccari e Guerra osservano che «l’assistenza alle persone recluse nel carcere di Modena è buona». I parlamentari citano tra i dati «maggiormente positivi» la diminuzione della somministrazione di farmaci dal 2020, l’anno della rivolta in carcere e delle morti di Hafedh Chouchane, Slim Agrebi, Alis Bakili, Ben Masmia Lofti, Erial Ahmadi, Arthur Isuzu, Abdellah Rouan, Hadidi Ghazi, Salvatore Piscitelli.
«Anche i progetti di volontariato e apertura alla città, oltre che la collaborazione con l’Ausl, contribuiscono a rendere meno gravosa, per quanto possibile, la condizione delle persone detenute», dicono i due parlamentari.
Resta il problema dei numeri relativi al personale. «Le oggettive condizioni di carenza di personale impediscono però di fatto lo sviluppo di maggiori progetti e attività volte alla rieducazione e al reinserimento», ribadiscono Vaccari e Guerra.
I parlamentari chiedono a Nordio «come intenda attivarsi per affrontare le criticità» in termini di personale, sovraffollamento, manutenzione, ristrutturazione e miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro.l
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