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Torna "Invivavoce" a Formigine, Vignola e Castelfranco: storie sommerse di violenza di genere

Torna "Invivavoce" a Formigine, Vignola e Castelfranco: storie sommerse di violenza di genere<br type="_moz" />

E dopo il successo di Modena, l'evento a teatro arriva anche in provincia

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MODENA. E dopo il successo di Modena, “Invivavoce - storie sommerse di violenza di genere” arriva anche in provincia. L’evento di riflessione, organizzato dal nostro giornale in collaborazione con Cisl, Csi e Lapam, dopo i 2500 spettatori dello Storchi andrà anche in provincia con un fittissimo calendario di appuntamenti.

Si comincerà il 22 aprile alle 20.30 all’auditorium Spira Mirabilis di Formigine (la replica per le scuole la mattina successiva), poi si proseguirà il 3 maggio al teatro Fabbri di Vignola e il 10 maggio a Castelfranco al teatro Dadà (nei prossimi giorni le modalità di prenotazione dei biglietti, obbligatorie nonostante l’ingresso sia gratuito). E tutto sempre grazie alla collaborazione di Ert e dei tre Comuni coinvolti.

TRE APPUNTAMENTI
Tre appuntamenti su tre palcoscenici importanti per dare continuità al percorso di Invivavoce. L’esigenza di questa iniziativa, infatti, nasce dal confronto con alcuni studenti e studentesse di Modena - conosciuti anni fa grazie ai nostri progetti scolastici (Fuoriclasse, oggi diventato Scuola 2030) - che hanno chiesto di porci e interrogarci in maniera differente rispetto al tema. Quanto sommerso c’è, nelle storie di violenza di genere? Quante voci ci sono, che nessuno udirà mai, o che non riusciranno ad avere mai spazio per poter chiedere ascolto? Abbiamo accolto il disagio della loro generazione, attraverso la lettura di numerose testimonianze, attivando differenti professionalità per trattare il tema, sollecitando una ricognizione riguardo al fenomeno della violenza di genere, al di là della cronaca che tutti i giorni affrontiamo. Ne è nato un gruppo di lavoro eterogeneo, coordinato dalla Gazzetta e formato da educatori, psicologi, organizzatori di eventi culturali, che insieme ad attori, musicisti, cantanti, compagnie di danza e di teatro, ha portato a unire in forme espressive artistiche, sia il messaggio di denuncia del sommerso, sia le pratiche di resistenza pacifica che i giovani e le giovani ci hanno restituito a contraltare della sofferenza quotidiana. Voci vive, che in un luogo sicuro, intendono dare spazio ad un messaggio corale destinato alla città: un messaggio di speranza. Il progetto, infatti, non si è concretizzato per caso.

Il nostro giornale, dallo scorso novembre, ha presentato un manifesto contro la violenza sulle donne dal titolo "Mai più una Giulia", lanciato dai quotidiani del gruppo Sae Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio e La Nuova Ferrara. Oggi le firme sono più di 1.500 e il manifesto è stato sottoscritto da diversi attori del territorio, associazioni e sigle sindacali, a conferma di quanto ci sia ancora bisogna di testimoniare. l