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Castelvetro, che storia. Conquista la top ten nel Borgo dei Borghi

Castelvetro, che storia. Conquista la top ten nel Borgo dei Borghi

La vicesindaco Giorgia Mezzacqui: «Partecipazione e condivisione»

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CASTELVETRO. Essere nella top ten dei borghi d’Italia non era poi così scontato. Anzi. Così Castelvetro, al nono posto nella classifica generale del “Borgo dei borghi” (la vittoria è andata a Peccioli, Toscana; secondo Badolato, Calabria; terzo Grazie, Lombardia), si gode quello che a tutti gli effetti può essere considerato un successo.

«Aldilà del risultato, che ci onora e che ci rende grati, - spiega il vicesindaco Giorgia Mezzacqui - ciò che ho vissuto è il senso della comunità. Abbiamo bisogno di sentirci e di ritrovarci comunità, siamo chiamati tutti alla responsabilità. Abbiamo bisogno di sentirci anche “luogo” e il mio luogo è Castelvetro».

LA SODDISFAZIONE
Per Mezzacqui è stata un’autentica maratona vissuta a distanza:«Ho avuto il privilegio di vivere la finale oltre i confini - insieme alle mie persone preferite ossia i ragazzi delle nostre scuole - Siamo infatti impegnati in un gemellaggio presso il Comune di Montlouis sur Loire (Francia). Vedere l'entusiasmo dei ragazzi, percepire la loro attesa e la loro emozione. E poi un grande urlo liberatorio e con loro un grande abbraccio: è questo a dare senso al tutto. Essere durante la finale insieme ai ragazzi è stato il più grande dono che io potessi ricevere».

Quella di Castelvetro non è stata una candidatura casuale: «I paesi sono soggetti delicati, da maneggiare con cura. Il paese è comunità, non è solo un borgo, né un buen retiro; è luogo di attività e di incontro, spazio di vita e di lavoro. Siamo paese - oltre ad essere un borgo, servono abitanti oltre che turisti. In questo lungo cammino è stato importante promuovere il dialogo e la costruzione fra enti, realtà, interlocutori propositivi differenti e indispensabili. Un filo unico con l’obiettivo di promuovere, raccontare e incuriosire. E soprattutto, crescere».

È il senso della comunità locale quello che, secondo Mezzacqui, fa sempre la differenza: «Le pubbliche amministrazioni danno stimoli, opportunità e strumenti ma è la comunità locale il motore, sono le persone le vere artefici del miglioramento e del progresso. Nelle previsioni degli analisti nei prossimi decenni uno dei comparti economici dalla crescita più intensa sarà il turismo culturale. Una tipologia di turismo che però il nostro territorio dovrà sviluppare cercando di andare oltre ai modelli del turismo di massa, sviluppando e valorizzando in modo compatibile e sostenibile la nostra molteplice e unica identità culturale. Al turista “mordi-e-fuggi” si sta gradualmente sostituendo infatti, un viaggiatore curioso, paziente e preparato, incline a interrogarsi sulle diverse manifestazioni della cultura nel territorio. Essere stati scelti a rappresentare la regione Emilia Romagna è un onore e segno di grande lavoro che in questo ambito si è fatto in molti anni. Sono la partecipazione e la condivisione - conclude Mezzacqui - che creano la differenza in ogni progetto, in ogni lavoro, in ogni pratica della nostra vita. Il senso del “prossimo” che diventa davvero concreto e tangibile, impegno civile, democratico e attivo».