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Il caso

Deroga Superbonus, Modena è fuori: «Siamo gli unici terremotati esclusi»

Deroga Superbonus, Modena è fuori: «Siamo gli unici terremotati esclusi»

Bonaccini furioso col Governo: «Il Centro Italia sì, noi no: è discriminazione»

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MODENA. L’Emilia Romagna sarà l’unica regione colpita dal sisma a non poter godere della deroga al Superbonus. Una decisione del Governo che il presidente Stefano Bonaccini definisce «una discriminazione vergognosa, che ignora le richieste di sindaci e amministratori locali, anche di centrodestra, e che colpisce in particolare quelle famiglie, cittadine e cittadini che ancora oggi stanno completando la ricostruzione dei propri immobili e che vengono lasciati soli e nella disperazione, con un incomprensibile cambio in corsa delle norme. La ricostruzione privata in Emilia è pressoché completata, ma non importa il numero delle persone coinvolte: stiamo parlando di chi ha dovuto rallentare i lavori per il caro materiali o per completare tutte le procedure richieste visto l’utilizzo di denaro pubblico, persone a cui il Governo volta le spalle. Solo in Emilia-Romagna».

LA SITUAZIONE
Potranno invece continuare a godere dello sconto in fattura e della cessione del credito le regioni del centro Italia colpite da terremoti negli ultimi anni: Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. La mancata deroga al dl Superbonus andrebbe a penalizzare un numero di cantieri pari al 5% del totale, già autorizzati e finanziati dalla struttura commissariale, ma che sono ancora aperti a causa di diverse ragioni, a partire dal caro materiali che ne ha rallentato il completamento. Si tratta in totale di un volume di denaro che peserebbe sulle casse dello Stato per non più di 50-60 milioni.

LA FURIA DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE
«Non abbandonare le aree terremotate è giusto e doveroso – spiega Bonaccini –. A maggior ragione, è incomprensibile che da questa deroga vengano però esclusi i comuni del cratere dell’Emilia, seppur ormai ridotto. Lo sconcerto ci arriva in queste ore dai cittadini, dai sindaci di ogni colore politico, dalle associazioni di impresa. Mi stanno contattando increduli e indignati per la scelta del Governo. La nostra richiesta è che venga immediatamente modificato il provvedimento, riparando a quella che appare come una vera e propria discriminazione su base politica. Non voglio credere sia così, ma sarebbe l’ennesima – prosegue Bonaccini – operata dal Governo verso questa regione, che si aggiunge alle mancate risposte che attendiamo ormai da 10 mesi sullo stanziamento dei fondi per la ricostruzione post alluvione in Romagna. Si tratta di uno schiaffo che punisce proprio chi ha lavorato senza lamentarsi, ma rimboccandosi le maniche per risollevare territori che furono drammaticamente colpiti con oltre 11 miliardi di danni e oggi vedono cresciuti i posti di lavoro, il numero di imprese e il Pil prodotto: è assolutamente inaccettabile».

IL CORO DI PROTESTE
Durissimo anche il Pd modenese: «Una discriminazione vergognosa, che ignora le richieste di sindaci e amministratori locali, di ogni colore politico, e che colpisce in particolare quelle famiglie che stanno completando la ricostruzione delle proprie case, e che vengono abbandonati, con un incomprensibile cambio in corsa delle regole in corsa». Un coro di proteste si leva dal segretario Roberto Solomita, dai parlamentari Maria Cecilia Guerra, Vincenza Rando, Stefano Vaccari e Andrea De Maria, il coordinatore del PD della Bassa Modenese Simone Silvestri e il Presidente dell’Unione dei Comuni Modenesi Area Nord Marco Poletti.
«La mancata deroga al dl Superbonus penalizzerebbe un numero di cantieri pari al 5% del totale, già autorizzati e finanziati dalla struttura commissariale, ma che sono ancora aperti a causa di diverse ragioni, a partire dal caro materiali. «Chiediamo l’immediata modifica del provvedimento, perché, in case contrario, non potremmo che concludere che il Governo Meloni abbia deciso di inserire l’Emilia nella lista dei propri nemici. Non si capisce, infatti, perché la nostra regione, dovrebbe avere un trattamento diverso da Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria: non può essere concepibile che chi si è impegnato a fondo per risollevare un territorio così drammaticamente colpito, con danni per 12 miliardi di euro, possa essere dimenticato dall’esecutivo proprio adesso. Come non bastasse, ciò si aggiunge al mancato indennizzo ai Comuni per l’Imu non incassata a causa degli immobili inagibili, sparito dalla Finanziaria. Come testimoniano tutti i dati, Modena e l’Emilia-Romagna sono la locomotiva del Paese, e per questo pretendiamo che il Governa lo riconosca. Oltre che con le parole, anche con i fatti».