Gazzetta di Modena

«Quando sono dall’altra parte della linea e ascolto le storie delle persone che vengono truffate, di primo impatto non ci credo».

A parlare è Simona Baldaccini, responsabile dello sportello Sos truffa. Baldaccini si dice sorpresa di quante persone possano cadere in tranelli con tecniche “porta a porta” oppure con adescamenti amorosi in rete. «Più il telefono squilla, più mi rendo conto di quanto il fenomeno delle truffe sia diffuso e, soprattutto, pericoloso», evidenzia la responsabile.

Le segnalazioni quotidiane sono decine. «Uno degli episodi che mi è rimasto più impresso – racconta Baldaccini – è stato quello di una madre che cercava di rintracciare l’utente che aveva truffato suo figlio online. Il ragazzo aveva incoscientemente acquistato un capo d'abbigliamento firmato su una piattaforma con pagamento in contrassegno. Il prezzo per quel prodotto era veramente stracciato, al limite dell'inverosimile. Ma lui, preso dall’euforia del momento, lo ha comprato. Al momento della consegna, come spesso accade, il corriere gli lasciò il pacco, prese i soldi e se andò subito. Entrato in casa, si accorse di aver ricevuto tutt'altro prodotto. Il ragazzo provò a farsi risarcire il danno, ma l’utente da cui aveva acquistato era sparito».

«Un altro tema molto complesso da affrontare è quello delle truffe sentimentali – prosegue – È capitato che una donna fosse stata contattata da un utente che diceva di essere un noto attore di Hollywood in incognito: lui si era innamorato guardando le sue foto, e non sapeva come iniziare una relazione con lei a causa della distanza e di tutte le complicazioni dovute alla sua fama. Dopo un po’ di corteggiamento a distanza, questo truffatore ha cominciato a fare delle richieste che, ovviamente, prevedevano dei versamenti di denaro sul suo conto. I famigliari di questa donna l’hanno spinta a segnalarci l’accaduto, e poi noi le abbiamo affiancato un terapeuta, affinché potesse razionalizzare».

L’adescamento sentimentale online non vede come uniche vittime le donne, anzi. «Tantissimi uomini svuotano il loro conto in banca per delle ragazze che fanno promesse d'amore dall’altra parte del mondo – continua – Qualche tempo fa un modenese è stato corteggiato da una presunta donna francese di cinquant’anni. Lei lo ha fatto sentire amato come non mai, e poi ha iniziato a fare richieste sempre più ingenti. Prima voleva che lui le pagasse l’intervento per la figlia malata, poi che le desse dei soldi per farsi bella, e infine che le versasse sul conto la somma che le serviva per prendere un biglietto aereo per l’Italia, in modo tale da potersi incontrare. Quello fu l'ultimo pagamento. Poi quella “donna” scomparve, così come i suoi soldi».

La linea di confine tra la truffa e la violenza psicologica è molto sottile. «Non importa che si tratti di un' infatuazione telematica o di una dipendenza da gioco d'azzardo – conclude – Le vittime, quando entra in gioco la psiche, diventano succubi di questo meccanismo e, di conseguenza, anche recidive. Per questo è importante che questi fenomeni vengano segnalati al nostri sportello, perché sono situazioni molto più critiche di quello che si pensa».l



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