Carpi, l’artista Andrea Saltini aggredito con un coltello nella chiesa della contestata mostra “Gratia plena”
Gravissimo episodio di violenza questa mattina in Sant’Ignazio da parte di un uomo che si è scagliato prima contro il quadro “INRI – San Longino” e poi contro l’artista
CARPI. Gravissimo episodio di violenza nella mattina di oggi, giovedì 28 marzo, all’interno della chiesa di Sant’Ignazio a Carpi, dove da settimane è allestita la contestata mostra “Gratia plena”.
Un uomo armato di bomboletta spray e coltello è entrato e si è scagliato contro il quadro “INRI – San Longino”, al centro delle polemiche dopo l’accusa di blasfemia sollevata dagli ultracattolici.
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L’artista Andrea Saltini, che in quel momento si trovava nella chiesa di Sant’Ignazio, è prontamente intervenuto ma la furia dell’uomo si è scatenata anche contro di lui: Saltini, 49 anni, è stato ferito al collo.
L’aggressore è riuscito a scappare, mentre sul posto sopraggiungevano polizia, carabinieri e un’ambulanza del 118 per soccorrere l’artista, poi trasportato all’ospedale Ramazzini di Carpi fortunatamente non in gravi condizioni: è stato medicato con 4 punti di sutura e successivamente dimesso.
Nella chiesa di Sant’Ignazio è arrivata anche la polizia scientifica per effettuare i rilievi.
IL COMUNICATO DELLA DIOCESI DI CARPI
Questa mattina, poco dopo l’apertura, all’interno del Museo Diocesano di Carpi è avvenuto un grave episodio di danneggiamento di un’opera esposta e, fatto ancor più riprovevole, di aggressione dell’artista Andrea Saltini che ha dovuto ricorrere alle cure mediche presso il locale pronto soccorso.
La Diocesi di Carpi esprime vicinanza e piena solidarietà al signor Andrea Saltini per l’inaudito atto di violenza di cui è stato vittima, augurando una pronta guarigione, e a tutti i collaboratori impegnati nella presentazione della mostra “Gratia plena”.
La Diocesi di Carpi ringrazia le forze dell’ordine per il tempestivo intervento e si impegna a fornire la massima collaborazione allo svolgimento delle indagini volte alla ricerca dell’autore dell’insano gesto.
IL MESSAGGIO DEL SINDACO ALBERTO BELLELLI
«L’atto di estrema violenza perpetrato nei confronti di Andrea Saltini non può trovare alcuna giustificazione, suscita sgomento e ferma condanna».
Così il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli sui social, commenta l'aggressione all'artista da parte di uno sconosciuto che ha sfregiato una sua opera al centro di polemiche perché da alcuni giudicata blasfema. «In questo momento difficile, desidero esprimere la mia più sincera vicinanza ad Andrea ed alla sua famiglia anche a nome della città. Confido pienamente nelle forze dell'ordine affinché possano individuare e porre sotto custodia il responsabile di tale aggressione. È essenziale, che in questa circostanza, tutti si impegnino a mantenere la calma e a rifuggire da qualsiasi forma di retorica divisiva. L’atto di violenza di cui siamo testimoni – sottolinea il primo cittadino – è sintomo di una tensione eccessiva che, per alcuni, può sembrare giustificare atti estremi. La condanna deve essere forte ed unanime, perché quella follia fa male a tutta la comunità. È proprio in momenti come questo che dobbiamo riaffermare i nostri valori come comunità, quali la solidarietà, il rispetto reciproco e il dialogo. Abbassare i toni è una responsabilità di tutti».
L’INTERVENTO DELLA SEGRETARIA DEL PD DI CARPI
«Non siamo volutamente mai entrati nelle discussioni delle scorse settimane, ma ora la misura è colma: dopo il fatto gravissimo accaduto oggi presso la chiesa che ospita la mostra, e il ferimento dell’artista Andrea Saltini, al quale va tutta la nostra solidarietà e gli auguri di pronta guarigione, è venuto il momento di dire basta: quando dalle parole si passa alla violenza, non si può rimanere in silenzio».
Così la segretaria del Partito democratico di Carpi, Daniela Depietri, commenta il gravissimo atto di violenza avvenuto questa mattina in città.
«Rivendichiamo – continua la segretaria - la difesa della democrazia e della libertà di espressione, sempre, nel rispetto del pensiero altrui, e naturalmente dell’altrui incolumità, quali valori fondanti e imprescindibili della nostra convivenza civile. Quando però le parole si fanno incendiarie, cariche di delegittimazione e d’odio, il rischio di dare la stura al gesto di qualche individuo violento diventa sin troppo concreto, come i fatti di oggi hanno tristemente dimostrato. Le forze dell’ordine faranno il proprio lavoro, ma dalla società civile, compatta, si alza una voce sola: viva la libertà, contro tutti i fanatismi».