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Sicurezza stradale

Modena, «Qui non si deve più morire. Sì a una via di fuga in ghiaia»

di Gabriele Farina
Modena, «Qui non si deve più morire. Sì a una via di fuga in ghiaia»<br type="_moz" />

Quell’uscita della tangenziale fu fatale per due giovani

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Un rialzo in ghiaia per azzerare le morti all’uscita 10 bis della tangenziale.

La soluzione è stata prospettata ad Anas da Franco Piacentini, presidente dell’associazione italiana familiari e vittime della strada (Aifvs) di Modena.

L'incidente
«Aifvs Modena propone e insiste, Anas Spa accoglie», ha detto ieri Piacentini ricordando la tragedia del 13 marzo del 2022, quando qui persero la vita Fabio Cavazzuti e Ahmed Assiri, di 19 anni.

L’alba di quella domenica doveva ancora sorgere quando l’auto in cui erano a bordo è uscita di strada poco dopo lo svincolo 10 bis della tangenziale Pirandello in direzione Bologna.

La vettura è stata trovata in un momento successivo in mezzo alla boscaglia. Per i due giovani non c’è stato nulla da fare.

La decisione
«Anas mi ha fatto sapere che interverranno a breve – ha spiegato Piacentini – Hanno iniziato a ripulire la zona, poi vedranno meglio come operare. L’idea prevalente è quella di riempire il dislivello con uno strato di ghiaia, un po’ come avviene nelle piste di Formula 1».

Il presidente si riferisce a tracciati storici, come Monza o Spa-Francochamps in Belgio. Le vie di fuga dei nuovi circuiti non prevedono infatti né ghiaia né terra, ma in prevalenza asfalto.

Piacentini ha ricordato di aver insistito molto con il Compartimento di Bologna dell’Anas, andando nel merito di alcune possibili soluzioni alternative alla ghiaia.

La prima è di limitare l’area in cui si trova la boscaglia con un guardrail. Per il presidente non si tratta della soluzione più efficace. «Prima o poi qualcuno ci andrebbe a sbattere contro – ha obiettato – e quindi andrebbe sistemato: oltre al pericolo ci sarebbero anche le spese».

Una seconda soluzione potrebbe prevedere l’impiego di attenuatori d’urto. «Sono dispositivi di plastica o di metallo che permettono di attenuare gli impatti – ha spiegato Piacentini – Rimane il problema che pian piano gli attenuatori si rompono».

La soluzione di eliminare il dislivello con ghiaia (o terra in alternativa) determinerebbe per Piacentini più vantaggi che svantaggi. «Faremo i rilievi dopo la pulizia – ha sottolineato – C’è l’idea di creare una via di fuga. Con una ghiaia una macchina può sempre cappottare, a seconda della velocità. Bastano però venti o trenta centimetri di ghiaia o terra per ridurre i rischi di gravi incidenti».