Mirandola, dà in escandescenza in ospedale: «Bravi i nostri operatori a gestirlo»
Elena Grossi, direttrice del pronto soccorso: «Paziente fragile, andava aiutato»
MIRANDOLA. Attimi di tensione nella notte tra mercoledì e ieri, quando un paziente ha dato in escandescenza al pronto soccorso del Santa Maria Bianca. L’uomo, un 46enne con fragilità, è arrivato in ospedale con l’ambulanza del 118 per un episodio acuto ed è stato subito preso in carico dal personale sanitario di turno.
I FATTI
«Il paziente – racconta la direttrice del pronto soccorso mirandolese, Elena Grossi – è arrivato da noi in uno stato di grande sofferenza, si è agitato e in un attimo di aggressività ha ribaltato una sedia, una scrivania e una mensola su cui si trovavano delle cartelle cliniche. Nessun operatore sanitario è stato colpito o ha subito danni fisici o morali».
Il personale ha reagito prontamente, consentendo di mantenere la situazione sotto controllo ed evitando che qualcuno si facesse male. «Dopo l’episodio – continua Grossi – abbiamo trattato il paziente e lo abbiamo inserito in un percorso di cure. Ora sta meglio, ma stiamo parlando di una persona malata, che si trovava nel posto giusto con il personale giusto. In pronto soccorso ci sono professionisti che fanno bene il loro lavoro e sono preparati per gestire questo tipo di situazioni».
L'AUSL
Per l’Ausl di Modena gli ospedali «sono luoghi aperti, dove il diritto alla cura dev’essere garantito a tutti e a maggior ragione alle persone con fragilità di qualsivoglia natura». Non si è trattato, quindi, di un maleducato impaziente, ma di una persona che aveva bisogno di cure. «Non era un “balordo”, come ho letto da qualche parte – continua Grossi –. Era un paziente sofferente e lo abbiamo aiutato a stare meglio».
Sull’episodio è intervenuta Forza Italia in occasione della conferenza stampa organizzata ieri mattina – casualmente – davanti all’ospedale di Mirandola per sostenere la candidatura di Letizia Budri. «È un episodio grave – sottolinea il capogruppo provinciale Antonio Platis – perché mette a repentaglio l’incolumità degli operatori sanitari. Al responsabile va data una pena esemplare e bisogna migliorare la condizione lavorativa dei professionisti. È già il secondo episodio che si verifica nel giro di pochi mesi qui a Mirandola e crediamo sia giunto il momento di intervenire, ripensando all’organizzazione notturna dei pronto soccorso».l