Modena, venduto il direzionale Manfredini: rinascerà con uffici e appartamenti
L’annuncio del sindaco Gian Carlo Muzzarelli all’assemblea del Villaggio Giardino: «Comprato da un gruppo di imprenditori modenesi: bellissima notizia per la città»
Il primo ad alzarsi in piedi è un signore in fondo alla sala, seguito da una ragazza seduta tre posti più in là. Poi un altro, e un altro ancora, fino ad avere tutta la sala in piedi e un lungo applauso. Una specie di standing ovation davanti a un annuncio che in effetti non è roba da tutti i giorni, perché va a toccare una questione talmente complicata che in pochi avrebbero scommesso in una svolta. E invece qualcosa è successo. Oppure, per dirla con Gian Carlo Muzzarelli, «le cose stanno accadendo».
Ma a fare alzare tutti in piedi è stato più che altro il luogo dove avverrà il cambiamento, ovvero l’edificio-contenitore più problematico della città: il direzionale Manfredini, il colosso di cemento di viale Corassori noto come “Alcatraz”.
Perché è stato proprio il gigantesco edificio costruito alla fine degli anni ’80 come sede del Banco di San Geminiano e San Prospero e abbandonato dalla fine degli anni ’90 al degrado e alle occupazioni abusive l’argomento al centro dell’assemblea pubblica organizzata mercoledì sera dal Comune nella sala civica di via Marie Curie, nel cuore del Villaggio Giardino. Un incontro a cui hanno preso parte il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, l’assessore ai Quartieri e alla Partecipazione Carmen Sagliano e il presidente del Quartiere 4 Carmelo De Lillo.
E a dare l’annuncio di una svolta attesa da anni è stato proprio il sindaco Muzzarelli: «Un gruppo di imprenditori locali - ha detto all’assemblea - ha acquistato il direzionale Manfredini, e in accordo con l’amministrazione comunale ha garantito che lo riqualificherà. L’identità degli acquirenti è ancora sottoposta a patto di riservatezza - ha aggiunto il primo cittadino - anche se io li conosco. È una bellissima notizia per la nostra città».
Un annuncio che ha letteralmente lasciato senza parole la sala, che ha espresso soddisfazione e stupore, mentre i commenti dei cittadini sono andati tutte nella stessa direzione: «Finalmente la zona rinasce», ha commentato uno dei presenti, mentre gli altri residenti hanno fatto notare che «ora il quartiere si ripulisce», e «dopo 40 anni il degrado è finalmente finito». Qualcuno addirittura si è alzato in piedi, esultando come di fronte a un gol: del resto, nessuno si aspettava un annuncio del genere all’assemblea di quartiere, anche perché i residenti del Villaggio Giardino erano ormai rassegnati davanti allo stato di degrado di un colosso di cemento considerato inutilizzabile dopo diversi progetti tramontati.
Ma chi sono dunque gli acquirenti del direzionale Manfredini e cosa succederà all’enorme complesso di viale Corassori? Partendo dall’atto di vendita, proprio mercoledì mattina c’è stata l’assemblea dei soci di Numeria, il fondo trevigiano proprietario del colosso di cemento modenese: la decisione è stata quella di accettare la proposta di acquisto da parte di una cordata di imprenditori modenesi. Una cordata la cui identità sarà svelata nei prossimi giorni, anche se il rappresentante del gruppo, l’imprenditore modenese Michelangelo Marinelli, era presente all’assemblea del Villaggio Giardino.
Un imprenditore legato alla società Rinascimento Urbano, specializzata nella riqualificazione di grandi contenitori abbandonati, tanto che proprio a questa società è stata affidata dai nuovi proprietari anche la riqualificazione dell’ex hotel Holiday Inn, l’altro “gigante abbandonato”, in questo caso nella zona del casello di Modena Nord.
Quello che è certo, alla luce dell’annuncio del sindaco Muzzarelli, è che dopo la lunga parentesi del fondo trevigiano, il direzionale Manfredini torna quindi ad essere di proprietà degli imprenditori modenesi, che hanno intenzione di riqualificarlo in coerenza con le disposizioni del Piano urbanistico generale. Per quanto riguarda i contenuti, saranno proprio i nuovi proprietari dell’edificio a svelare un progetto di riqualificazione che sembra orientato verso la completa ristrutturazione dell’edificio, che sarà riconvertito a uso uffici, mentre una parte potrebbe essere destinata ad alloggi universitari.