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Pavullo, l’ex carabiniere barricatosi in casa si è consegnato

Pavullo, l’ex carabiniere barricatosi in casa si è consegnato

L’uomo è stato condotto a ricevere un trattamento sanitario. Illesa la moglie che era in casa con lui fin dall’inizio dei momenti di tensione. Lo aveva già fatto il giorno di Santo Stefano del 2022.

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Pavullo Si è consegnato dopo una trattativa il carabiniere in pensione che si era barricato in casa da questa mattina intorno alle 9.30.

L’uomo, che vive a Pavullo nella zona sopra l’ospedale, teneva in ostaggio la moglie, uscita illesa. Pare fosse armato di una pistola. Si tratta di un 79enne, ex tiratore scelto che è stato anche comandante della stazione di Castelnuovo Rangone.

La situazione ha finito inevitabilmente per terrorizzare l’intero quartiere, subito blindato dalle forze speciali dell’Arma. Il quartiere è chiuso al traffico, mentre ai vicini di casa è stato intimato il divieto di uscire di casa.

Sul posto anche il personale del 118.

Nel 2022 ci vollero dieci ore per riuscire a farlo uscire di casa.

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Un tiratore scelto dei carabinieri barricato in casa e fuori si sé che minacciava gesti estremi. Contro se stesso e la moglie, ma si è temuto che potesse compierli anche verso l’esterno.

Da qui un dispiegamento di carabinieri mai visto nella storia recente di Pavullo. È stata una giornata ad altissima tensione ieri nel capoluogo del Frignano, dove via Umbria, la via dove abita l’uomo nella zona sopra l’ospedale, è sembrata diventare un set di un film d’azione, con decine

di carabinieri attorno all’abitazione che bloccavano la strada fin dall’accesso di via Sardegna e raccomandavano ai vicini di stare in casa perché c’era pericolo. Teatro di tutto la villetta a metà circa di via Umbria dove abita un ex carabiniere 68enne in pensione con la moglie, una 77enne di Pavullo. Lui invece viene dalla pianura, dove è conosciuto in particolare per aver comandato per diversi anni la stazione di Castelnuovo. Un carabiniere brillante, e che aveva anche ottime doti di

sparo, tanto da essere considerato un tiratore scelto. E al punto da conservare a casa una bella serie di armi, tutte legalmente detenute. Ma che però hanno fatto prendere alla vicenda contorni preoccupanti. L’allarme è scattato poco prima delle 10, quando l’uomo ha mandato a un

ex collega dei messaggi in cui, manifestando uno stato di forte depressione, ha detto che voleva farla finita, facendo presagire pericolo anche per la moglie. Il collega ha quindi dato l’allarme che ha portato subito sul posto i carabinieri di Pavullo e poi quelli di Modena, con un mediatore specialista in queste situazioni. Ma sono arrivati anche reparti scelti da Bologna, pronti a un’azione estrema nel caso l’uomo avesse perso il controllo diventando pericoloso anche per

gli altri. La tensione è diventata altissima quando ha detto che avrebbe ucciso la moglie e poi si sarebbe ucciso. Il negoziatore ha tentato in tutti i modi di riportarlo alla ragione. Alla fine si è ottenuto un primo risultato verso le 17, quando l’uomo ha accettato di fare uscire la moglie. Poi verso le 19 si è arreso, consegnandosi ai carabinieri, che lo hanno portato in ospedale. La resa è arrivata dopo un colloqui telefonico di 10 minuti con l’avvocato Cosimo Zaccaria, legale di fiducia dell’ex carabiniere dai tempi in cui comandava a Castelnuovo. «Lo conoscevo come brillantissimo comandante di stazione, e l’ho ritrovato come un uomo distrutto - sottolinea l’avvocato - in preda a un fortissimo stato depressivo, con la chiara minaccia di togliersi la vita. Ho cercato di trovare degli argomenti ragionevoli per invitarlo a continuare a vivere e a desistere dal suo folle proposito. Alla fine mi ha ascoltato, ma non l’ho lasciato al telefono finché non ha aperto la

porta di casa. Gli ho detto: "Rimango con te finché non esci". E alla fine è andato tutto bene, grazie all’ottimo lavoro del negoziatore di Modena»