Modena, l’addio ad Andrea Giacobazzi: era l’Alfredo di Vasco Rossi
Il lutto Aveva 66 anni, lascia moglie e figlio. Fu lui a ispirare il rocker di Zocca
MODENA «Ho perso un’altra occasione buona stasera», boato dei 225mila di Modena Park, Vasco con la giacca gialla e il microfono al cielo. «Colpa d’Alfredo». Secondo boato e via al concerto dei record, il concerto del parco Ferrari del primo di luglio del 2017.
Un evento “costruito” attorno a quella canzone, Colpa d’Afredo. Una canzona a sua volta “costruita” attorno a un personaggio, Andrea Giacobazzi. Andrea, diventato poi Alfredo nei testi del Blasco, che ieri se ne è andato a 66 anni. Lascia la moglie Paola, il figlio Davide, l’amicizia con Vasco Rossi e quella storia, tutta da raccontare, che lo ha catapultato nella leggenda della musica italiana. Del rock italiano.
COLPA D'ALFREDO
La storia di una sera a Cognento, il locale era il Terminal, quando per colpa di una chiacchiera di troppo fece perdere a Vasco la possibilità di portare a casa una ragazza. E sempre quella sera nasce il testo di Colpa d’Alfredo, la canzone di Modena Park.
Lo stesso Andrea Giacobazzi raccontava: «Cercavo solamente di far ragionare un dj in forte ascesa, un tal Vasco Rossi – scherzava – Volevo richiamarlo all’ordine ricordandogli dei suoi impegni professionali, aveva una serata in Romagna e con l’autostrada a due corsie rischiava di non arrivare in tempo». Ma Vasco, al Terminal di Cognento, pensava solo a una bella ragazza conosciuta da poco, che abitava «fuori Modena, Modena Park» e che gli aveva chiesto un passaggio per tornare a casa.
«Ma non sarebbero mica andati subito a casa...– aggiungeva Andrea riprendendo la canzone – Ed è per questo che sono intervenuto ricordandogli che lui doveva partire per andare a Misano, dove era atteso per una serata...».
La storia poi è nota, ed è quella raccontata in Colpa d’Alfredo. Mentre Vasco e Andrea (divenuto per licenza poetica, appunto, Alfredo) si intrattenevano nella discussione organizzativa, trasformata nel testo in «discorsi seri e inopportuni», la ragazza in questione accettava il passaggio verso casa di un altro dj molto conosciuto a quei tempi, Santino Sottile. «Con una Bmw nuova di zecca parcheggiata fuori – erano ancora le parole di Giacobazzi – vede la ragazza e le chiede chi aspetta. Lei indica Vasco che di spalle parla con me. Com’è e come non è... Santino inizia a parlarle e le offre il passaggio. Lei accetta. Io dico a Vasco: “Oh guarda dove va la ragazza... lui si gira, ci rimane male e così nasce la canzone...».
MODENA PARK
Una canzone mitica che arriva fino al primo luglio del 2017 e al maxi-concerto di Modena Park. Nelle settimane, nei mesi, precedenti a questo evento, in città rimbalza una domanda: «Favorevoli o contrari a un concertone che rischia di paralizzare Modena?». E proprio in quei giorni ricordiamo le telefonate di Andrea alla nostra redazione, ci diceva: «Fidatevi sarà un successo, non fategli cattiva pubblicità». E in effetti, il buon Alfredo, aveva ragione: un successo, storico.
L'AMICO DJ
«Andrea era un amico – racconta Luca Zanarini, conosciuto dj modenese – ricordo le giornate e le notti trascorse a Riccione quando gestiva l’Hotel Cristina. Lui era un “lascia-passare”, entravamo in tutti i locali. Di compagnia, sempre disponibile. In tanti da Modena sono partiti per la Romagna dove c’era lui ad attenderli con la solita disponibilità. Era felice di essersi “trasformato” in Alfredo per mano di Vasco. E con Vasco aveva un legame speciale, non era difficile trovarlo nel backstage dei concerti del rocker. L’amicizia tra i due è sempre stata molto forte, sincera», conclude dj Luca Zanarini.