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La tragedia

Modena, trascinato dal bus: muore dieci giorni dopo

Daniele Montanari
Modena, trascinato dal bus: muore dieci giorni dopo

Non ce l’ha fatta Massimo Roncaglia, 77 anni, vittima dell’incidente del 29 gennaio. Mezzo sequestrato. Cordoglio Seta e «piena disponibilità» a collaborare alle indagini

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Modena Non ce l’ha fatta l’uomo trascinato dal bus: Massimo Roncaglia, 77 anni, è morto giovedì alle 10.20 all’ospedale di Baggiovara, dove si trovava ricoverato in terapia intensiva dal 29 gennaio.

L’incidente si è verificato alle 9.35 in largo Garibaldi. L’esatta dinamica dell’accaduto è al vaglio degli agenti della polizia Locale di Modena intervenuti. Da quanto è emerso finora, l’uomo era appena sceso dalla linea 8 ed è stato trascinato dal bus per alcuni metri. Questo è il motivo per cui, durante le prime ricostruzioni, si è ipotizzato che il pensionato fosse rimasto impigliato nelle portiere del bus mentre ripartiva, con il bastone che aveva con sé o con un indumento, senza che nessuno all’interno se ne accorgesse.

Il mezzo proveniva da viale Martiri, stava regolarmente percorrendo la corsia preferenziale di via Emilia Est e, dopo aver effettuato regolarmente la fermata “Largo Garibaldi”, stava ripartendo in direzione del capolinea di via Gazzotti.

Il conducente ha dichiarato di non essersi accorto di nulla, né di essere stato avvisato dagli altri passeggeri. Ha quindi continuato a guidare fino a quando non è stato raggiunto dalla chiamata della centrale operativa di Seta, a sua volta contattata dal Comando della Locale. Seta ha informato il conducente e ne ha disposto il distacco dal servizio e il rientro tempestivo in largo Garibaldi, per mettersi a disposizione degli agenti che stavano effettuando i rilievi.

Alla scena dell’uomo riverso a terra hanno assistito attonite le persone che si trovavano nei pressi della fermata, che hanno chiamato subito il 118: il 77enne ha perso molto sangue e, portato d’urgenza a Baggiovara, è stato subito ricoverato in Terapia intensiva. Le sue condizioni sono rimaste gravissime in questi giorni, a fronte delle lesioni riportate a una gamba e al bacino. Giovedì purtroppo il suo fisico ha ceduto.

Ora probabilmente il pm aprirà un fascicolo per omicidio stradale nei confronti dell’autista. L’autobus è stato posto sotto sequestro. La salma è stata trasferita in Medicina legale: probabilmente verrà effettuata l’autopsia. Si tratta di atti dovuti, per capire come si sia potuto verificare l’incidente e se, nel caso venga accertato che effettivamente l’uomo sia rimasto impigliato con il bastone o con un indumento, se ci siano state negligenze in fase di controllo prima della ripartenza del mezzo.

Ovviamente ci sarà da attendere per il funerale: ieri la moglie si è messa in contatto con le onoranze Farri, indicando la chiesa di Sant’Agnese come luogo desiderato per la celebrazione. Ma la data resta da definire. Straziata la donna, di origine ucraina: benché fosse conscia della gravità della situazione clinica, erano sposati da circa vent’anni, e il legame era molto forte. Roncaglia lascia anche la figlia e la nipote, oltre a suo fratello.

Appresa la notizia della tragica scomparsa di Roncaglia, il presidente di Seta Alberto Cirelli e l’amministratore delegato Riccardo Roat in una nota hanno espresso a nome dell’azienda «le più sincere condoglianze ai famigliari della vittima». Ma presidente e amministratore delegato hanno manifestato vicinanza anche all’autista del bus, «profondamente scosso dall’accaduto».

Nella nota l’azienda ribadisce «la propria piena disponibilità a collaborare con le forze dell’ordine e con la magistratura per appurare l’esatta dinamica del tragico episodio, garantendo la messa a disposizione di ogni elemento o informazione utili alle indagini a partire dalle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza presente sul mezzo in questione, che sono già state fornite agli inquirenti». Immagini che possono essere fondamentali nel ricostruire l’accaduto.