Modena, studente a rischio sospensione dopo l’intervista. Mezzetti: «Dalla preside solo silenzio»
Il candidato a sindaco del centrosinistra interviene sul caso dell’alunno del Barozzi che aveva rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta
MODENA Massimo Mezzetti interviene sul caso dello studente del Barozzi a rischio sospensione dopo l’intervista rilasciata alla Gazzetta di Modena.
IL POST DEL CANDIDATO
Il candidato a sindaco della città per il centrosinistra ha scritto un lungo post sul suo profilo Facebook punzecchiando anche la preside dell’Istituto: «“Non si deve formare un muro tra noi, siamo tutti una scuola e dobbiamo lavorare assieme…” è la frase che mi aspetterei di sentire da chi ha la responsabilità di governare una scuola, così vorrei sentir parlare la dirigente di una scuola storica e importante della nostra città come l’Istituto Barozzi. Invece, queste sono le parole contenute nell’intervista che Damiano Cassanelli, nella sua qualità di rappresentante d’Istituto degli studenti, ha rilasciato alla Gazzetta di Modena in occasione dello sciopero, libero e pacifico, del 29 novembre scorso. Per questa intervista Damiano rischia una sospensione di 12 giorni che, per altro, metterebbe a rischio anche la possibilità di svolgere regolarmente l’esame di maturità. Una sospensione decisa dal Consiglio d’Istituto dopo che il Consiglio di Classe aveva espresso parere negativo».
IL PENSIERO
«Io spero vivamente – continua Mezzetti _ che la cosa rientri e che, come auspica lo stesso Damiano, la scuola possa riprendere a funzionare con il contributo di tutti, “lavorando assieme”, appunto, come si conviene ad un’istituzione educativa seria ed effettivamente calata nella realtà che la circonda. Intanto, esprimo a Damiano e agli altri ragazzi del Barozzi tutta la mia solidarietà e la mi disponibilità, insieme alla preoccupazione per una tendenza all’insofferenza al dissenso che vedo crescere nella scuola nei confronti delle istanze degli studenti. Il caso di Damiano non è isolato e gli episodi si moltiplicano anche in altri istituti in tutta Italia. Lo stesso atteggiamento del Ministro sottolinea questa distanza: è un errore, la scuola, invece, ha proprio bisogno di ragazze e ragazzi capaci di ragionare, di proporre e anche di protestare, se necessario. La dialettica, anche critica, quando si sviluppa in modo civile, aiuta a far crescere nuovi cittadini, cresce la scuola, cresce la società, cresciamo tutti assieme».