Modena, Pd tiepido su Muzzarelli: un elettore su due è insoddisfatto
I risultati del questionario: promozione piena per il 50%
Qualcuno è più entusiasta, mentre qualcun altro - tra problemi di sicurezza e perplessità sulla gestione della raccolta differenziata - è più tiepido. E poi non mancano le bocciature, che anche in questo caso si dividono in giudizi nettamente negativi e solo parzialmente contrari. Una cosa è certa: un elettore su due del centrosinistra chiede un cambiamento, che sia totale o una parziale correzione della rotta, in vista delle elezioni amministrative del 9 giugno 2024.
È il dato politico principale che emerge dal questionario “La città che vorrei”, inviato a novembre dal Pd cittadino ai 9mila elettori modenesi delle primarie nazionali che il 26 febbraio scorso avevano visto contrapposti Stefano Bonaccini ed Elly Schlein. Una consultazione importante, sia per la risposta degli elettori - circa mille i questionari completati e restituiti - sia perché di fatto serve ai dem modenesi per capire se e come correggere la rotta in vista del voto 2024 e quali sono le priorità degli elettori del centrosinistra per “costruire” la imminente campagna elettorale (anche se prima ci sono un paio di grane da risolvere...).
I NUMERI
Ma cosa emerge dunque dal questionario, i cui elementi principali sono stati presentati dalla segretaria cittadina Federica Venturelli all’assemblea del Pd del 18 dicembre? Partendo dalla prima domanda, agli elettori del Pd e del centrosinistra si chiedeva un giudizio sul doppio mandato di Gian Carlo Muzzarelli. Ebbene, il giudizio sui dieci anni targati Muzzarelli è stato positivo per metà degli elettori che hanno risposto, ovvero il 49,9%. A considerare il doppio mandato “parzialmente positivo” è stato invece il 32,4% degli elettori di centrosinistra: un giudizio comunque sufficiente, ma più tiepido rispetto alla promozione piena. Passando alla parte rossa della “torta”, il 6,9% degli elettori considera semplicemente negativo il bilancio dei due mandati del sindaco, mentre l’8,9% lo considera parzialmente negativo. L’ultima risposta è “non saprei”, e a darla è stato l’1,9% degli intervistati. Passando all’analisi politica di questi numeri, da una parte c’è la promozione di Muzzarelli, che in totale ottiene almeno la sufficienza dall’82% degli intervistati, ma dall’altra parte solo un elettore su due lo promuove pienamente. Un risultato abbastanza tiepido se si considera che a rispondere sono stati gli elettori del centrosinistra, e in particolare i mille più “motivati” dei 9mila elettori delle primarie nazionali, quelli che hanno deciso di leggere il questionario, pensarci e rispondere. Ovviamente nella lettura del risultato è fondamentale il modo in cui si interpreta quel 32,4% di giudizi parzialmente positivi, e va considerato che dopo dieci anni di governo una richiesta di cambiamento si può considerare fisiologica. Detto questo, tra i dirigenti dem modenesi ci si aspettava anche qualcosa di meglio nel giudizio dato dai propri elettori al proprio sindaco.
COSA VA E COSA NO
Passando alle domande successive, agli elettori è stato chiesto di indicare i quattro aspetti migliori e peggiori di questi dieci anni. Partendo dalle cose positive, c’è proprio una caratteristica indiscutibile del primo cittadino, quella di metterci sempre e comunque la faccia, senza timori: al primo posto c’è il fatto di “avere un sindaco presente che affronta di persona le problematiche, autorevole e con capacità decisionale”. Seguono il “forte aumento del turismo e promozione di Modena”, con i numeri record di quest’anno, ma anche “l’attenzione alla crescita economica di Modena” e “l’impegno e la visione d’insieme per avere una città moderna”.
SICUREZZA E RIFIUTI
Passando alle note dolenti, l’aspetto peggiore di questi dieci anni, secondo gli elettori del Pd, riguarda la microcriminalità, confermando il fatto che il problema sicurezza sia sdoganato anche nel centrosinistra. Al secondo posto, la questione che senza dubbio ha penalizzato maggiormente i giudizi sul sindaco - e proprio lì, probabilmente, va cercato quel 32,4% di intervistati che considerano solo “parzialmente positivo” il decennio Muzzarelli - ovvero il modello di raccolta differenziata dei rifiuti, con i problemi registrati quest’anno nel passaggio graduale al porta a porta. Del resto, nel saluto alla stampa di fine anno, lo stesso Muzzarelli ha ringraziato i modenesi «perché in una situazione decisamente “incasinata” hanno fatto un mezzo miracolo. Certo - ha confidato - se tornassi indietro qualcosa in più lo farei: delegherei meno e ci metterei la testa io».
E se sicurezza e raccolta dei rifiuti sono i due grandi temi emersi in negativo dalle interviste, anche la terza questione non è da poco: per gli elettori del centrosinistra bisognerebbe fare di più per viabilità e parcheggi, confermando che l’eccessiva congestione di alcune arterie e la carenza di posti auto in centro oggi rappresentano ancora un problema. Al quarto posto un altro dei temi di cui si è parlato molto in questi anni - la battaglia sulle 550 case di Vaciglio è ormai lontana, ma è stata molto dura - ovvero il rapporto tra ambiente e consumo di suolo.