Modena, la denuncia di un cittadino: «Guardia medica, 70 minuti di attesa e poi nessuna risposta»
La testimonianza: «Ero 47esimo in coda. Alla fine ho scelto il pronto soccorso»
«Oltre un’ora d’attesa, per poi sentire il telefono squillare a vuoto senza alcuna risposta».
Diversi cittadini hanno segnalato il malfunzionamento nel giorno di Natale del numero unico di Continuità assistenziale (ex guardia medica) dell’Ausl, mentre l’azienda si difende sostenendo che i medici del servizio hanno dovuto «gestire un numero consistente di richieste».
Il numero unico è l’appiglio che i cittadini possono utilizzare nei giorni di festa quando medici di base o pediatri di libera scelta non sono disponibili. Un’alternativa al pronto soccorso se si è di fronte a patologie non urgenti.
LA TESTIMONIANZA
«Mio figlio stava male, ma non volevo portarlo al pronto soccorso – racconta un cittadino – Primo perché credo fermamente che il pronto soccorso sia il luogo deputato alle emergenze, secondo per evitare che affollasse una sala d’attesa dove magari ci sono altre persone con virus ecc. Quindi ho chiamato il numero unico dell’Ausl, sperando di parlare con un medico che mi aiutasse». L’attesa, però, è stata infinita: «Ho cercato il numero sul sito dell’Ausl ho letto che il numero di telefono, dopo i disservizi causati dall’attacco hacker, era stato riattivato. E in effetti squillava e la voce computerizzata mi ha avvisato che gli operatori erano tutti impegnati e che ero il 48esimo in coda. In un primo momento non sapevo quantificare l’attesa, ma con il passare dei minuti la mia posizione scalava lentissimamente e mi sono messo l’animo in pace mettendo il vivavoce e aspettando».
PIU' DI UN'ORA AD ATTENDERE
Il tutto dura oltre un’ora: «Al settantesimo minuto di attesa la voce elettronica mi ha informato che ero secondo in coda, così ho preso carta e penna e mi sono messo al tavolo. Finita la musica di attesa, il telefono ha iniziato a squillare libero. Dieci, venti, trenta squilli ma nessuna risposta. Dopo cinque minuti mio malgrado ho dovuto riagganciare. Sono tornato sul sito dell’Ausl e ho letto che in alternativa al numero unico erano disponibili cinque numeri di telefono cellulari. Li ho chiamati, uno per uno, ma per tutti la risposta è stata “Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile”. Allora non ho potuto fare altro che vestire mio figlio e recarmi al pronto soccorso».
LA DIFESA DELL'AUSL
L’Ausl si difende sostenendo che dopo il guasto del 24 dicembre, il telefono ex guardia medica fosse del tutto funzionante nel giorno di Natale «consentendo ai medici in servizio di rispettare l’ordine cronologico delle chiamate in entrata e di effettuare le visite domiciliari; sono pertanto stati disattivati i numeri di cellulari. Nella giornata del 25 dicembre i medici di Continuità assistenziale hanno dovuto gestire un numero consistente di richieste e, contemporaneamente, sono state effettuate molte visite domiciliari per assistere tanti cittadini a casa colpiti da virus influenzali. Visto l’alto numero di chiamate in entrata alcune persone potrebbero non essere riuscite a prendere la linea: l’Ausl si scusa per questo disagio e assicura che nella giornata del 26 dicembre, i tempi di attesa riscontrati sono in diminuzione e si sta dando risposta alle richieste pervenute».
ANCORA CODE
Per dovere di cronaca attorno alle 17.30 le persone in attesa ieri erano circa una trentina, il che comporta un’attesa ben superiore ai trenta minuti che in casi di semi-emergenza e di ansia per le condizioni dei propri familiari, impone spesso alle persone di recarsi al pronto soccorso, causando così comunque lunghe code negli ospedali.