Regalo per Sebastiano: rimesso a nuovo il camion del suo Presepio Itinerante
Gli amici dell’indimenticabile frate cappuccino rilanciano la sua creazione “pellegrina” che fu benedetta da Giovanni Paolo II
Pavullo. Il “suo” mitico camion rimesso a nuovo per portare ancora in giro per tanto tempo la sua creazione prediletta, il Presepio Itinerante. È il regalo che è stato fatto a padre Sebastiano Bernardini nell’anniversario della sua scomparsa, il 15 dicembre 2019, a 92 anni.
L’iniziativa
Venerdì 15 dicembre a Pavullo, nella chiesa dei frati, si è tenuta la messa di suffragio, celebrata dal neo parroco don Antonio alla presenza di un nutrito gruppo di amici dell’indimenticabile frate cappuccino. Per il Comune c’era l’assessore Daniele Cornia, poi l’ex sindaco Biolchini, Rino Bellori del centro “Francesco e Chiara”, e molti altri. Nell’occasione, è stato posizionato sul sagrato – con un parcheggio “da artista” dello storico autista Claudio Montorsi (ad aiutare sulla viabilità l’ex vigile Valter Camatti e la polizia locale) – il tir con il Presepio Itinerante legato inscindibilmente a padre Sebastiano: fu lui a ispirare l’idea di una grande rappresentazione animata da collocare su un rimorchio così da poter essere facilmente portata in giro per l’Italia e il mondo, soprattutto nei luoghi di sofferenza, per trasmettere un messaggio di speranza e di pace. A realizzarlo, l’artista pavullese Giuseppe Ricci. Il camion venne donato dalla Fiat-Iveco a padre Sebastiano (che per stare nel sicuro scelse il più grande disponibile in sede), e il rimorchio fu attrezzato da Vignolcar e i Fratelli Giuliani per la realizzazione materiale resa possibile dalla ceramica Mirage, con la fondamentale assistenza tecnica di Franco Fontani (Tecnoeffe) e Romano Ghinelli (Unimec). Ma l’arte ce la mise tutta Ricci, con soluzioni che affascinano ancora oggi, dopo più di trent’anni. Il presepe infatti fu inaugurato il 16 dicembre 1992 da Giovanni Paolo II in piazza San Pietro, e il primo viaggio fu nell'ex Jugoslavia martoriata dalla guerra. La motrice ormai aveva bisogno di una risistemata generale, dal motore alla carrozzeria, e se n’è preso cura Ghinelli, che a Sassuolo praticamente l’ha rimessa a nuovo.
Di nuovo per le strade
E così, con cabina “fiammante”, il camion è stato portato a Pavullo, dove è rimasto fino al 20 dicembre, quando è stato portato a Sassuolo, in occasione della messa celebrata il 21 alle 18.30 al ricreatorio San Francesco, in ricordo sia di padre Sebastiano che di padre Corrado Ronzoni. Qui è rimasto fino al 23. Poi dal 24 al 26 a Guiglia e dopo, dal 27, a Fidenza, dove rimarrà fino all’Epifania. «Era il minimo che potessimo fare risistemare un po’ la motrice e riportarla a Pavullo per l’anniversario – ha sottolineato Romano Ghinelli – appena possibile, vogliamo dare una sistemata anche ai proiettori del presepe». «Padre Sebastiano era un terremoto – ha detto don Antonio – un uomo di una dinamicità unica. Tutti abbiamo questa memoria grata di questo frate eclettico con tanti doni, tra cui quello di saper coinvolgere le persone, e lo testimonia la vostra presenza qui oggi. Lui però non deve rimanere solo un ricordo, ma un ispiratore delle nostre azioni, con i suoi doni di carità, prossimità e benevolenza».