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Il progetto

Modena, un satellite nello spazio per prevenire le alluvioni: “osserverà” anche Secchia e Panaro

Luca Gardinale
Modena, un satellite nello spazio per prevenire le alluvioni: “osserverà” anche Secchia e Panaro<br type="_moz" />

Costerà un milione di euro e si chiamerà "Paracelso"

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Un osservatorio dall’alto - molto dall’alto - per monitorare la situazione e contribuire alla prevenzione dei disastri ambientali, soprattutto per quanto riguarda i fiumi. E l’osservato speciale è proprio il bacino del fiume Po, con un occhio di riguardo al Secchia e al Panaro, insieme agli altri corsi d’acqua protagonisti delle disastrose alluvioni degli ultimi dieci anni, anche se in generale sarà tutto il territorio ad essere attentamente monitorato.

IL PROGETTO
Un progetto che risponde al nome di Paracelso e che sarà sviluppato in un ambiente decisamente particolare: lo spazio. Il progetto Paracelso - Predictive Analysis,monitoRing, and mAnagement of Climate change Effects Leveraging Satellite Observations - avrà infatti l’obiettivo di monitorare il territorio dallo spazio per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, dell’ambiente e delle città. Si tratta di un satellite, presentato mercoledì scorso al Palazzo delle Acque di Parma, sede dell’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, l’ente che ha deciso di “andare nello spazio” per monitorare il corso dei fiumi, e in generale la situazione della Pianura Padana con l’obiettivo di prevenire i disastri ambientali.

I FINANZIAMENTI
Vincitore del bando “Innovation for downstream preparation for public administrations” è dunque risultato il progetto - del valore totale di 929.545,18 euro - che vede il finanziamento complessivo da parte dell’Agenzia Spaziale Italiana per 454.822,56 euro e il co-finanziamento in-kind da parte dell’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po e dei partner di progetto pari a 474.722,62 euro. Il progetto, promosso e coordinato dall’Autorità di Bacino del Po insieme all’Agenzia Spaziale italiana, è stato sviluppato in partnership con le università di Modena e Reggio Emilia, Bologna, Padova e il Cnr-Igag di Milano.

COME FUNZIONA
Ma come si concretizzerà dunque questa importante operazione in chiave anti-disastri ambientali? Il progetto durerà 24 mesi e, nelle intenzioni dei committenti, avrà l’obiettivo di realizzare servizi innovativi e integrati che promuovano l’utilizzo di tecnologie spaziali per la previsione, prevenzione, gestione e mitigazione dei rischi connessi all’accadimento di eventi estremi dovuti al cambiamento climatico in corso, utili a migliorare l’efficacia delle azioni degli strumenti di pianificazione dell’Autorità di bacino. «Ci concentriamo sulla creazione di un sistema modulare e interoperabile - fa sapere Tommaso Simonelli, funzionario dell’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po e coordinatore del progetto Paracelso - open-source e integrato con tecniche di analisi di dati spaziali finalizzato a supportare le azioni dell’Autorità di Bacino nelle fasi di pianificazione e di gestione dei rischi associati all’evoluzione dei processi naturali in diversi ambiti territoriali, con l’obiettivo di contribuire ad ottenere un miglioramento della qualità dell’ambiente, delle città e, in ultima analisi, della vita dei cittadini».l