Elezioni 2024 a Modena, Bortolamasi è in campo: «Abbiamo le forze per vincere»
Passo avanti dell’assessore: si va verso le primarie con Giulio Guerzoni
MODENA. Alla fine la palla se la sono presa loro – con il sottosegretario Baruffi in panchina come “riserva della Repubblica” – impegnandosi tutti a risolvere una partita molto complicata. Loro sono i quarantenni del Pd, che con un blitz all’assemblea cittadina di lunedì sera, alla polisportiva San Faustino, hanno presentato un ordine del giorno a 8 firme per prendere in mano la questione candidature a sindaco per il 2024.
OTTO SOTTO UN TETTO
Loro sono gli 8 dem i cui nomi sono emersi nel percorso dei circoli - Andrea Bortolamasi, Giulio Guerzoni, Diego Lenzini, Francesca Maletti, Ludovica Carla Ferrari, Andrea Bosi, Francesco Ori e Simona Arletti - che si sono così presi la responsabilità di trovare una sintesi sul candidato.
Una scelta accettata in qualche modo dal partito, in modalità “avete voluto la bicicletta, quindi adesso pedalate...”, e comunque pronto a usare la “clausola di salvaguardia” Baruffi nel caso in cui la sintesi non arrivasse. Del resto, di fronte alla mossa degli 8, la carta Baruffi sarebbe sembrata come un’imposizione del partito provinciale e del governatore Bonaccini, di fatto “commissariando” la segreteria cittadina e la sua scelta del percorso nei circoli.
Ma cosa potrebbe succedere adesso? Detto che i firmatari sono 8, ma la partita si gioca al massimo a 3 - l’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi, il capo di Gabinetto del sindaco Giulio Guerzoni e il vicesegretario cittadino Diego Lenzini - oggi la prospettiva più probabile è anche quella più semplice: arrivare alle primarie tra Bortolamasi e uno degli altri due, più probabilmente Guerzoni.
BORTOLAMASI PARLA DA CANDIDATO
Bortolamasi, appunto. Perché in un’assemblea non esattamente scoppiettante, l’intervento probabilmente più significativo – a parte quello del sindaco Muzzarelli – è stato il suo. Un intervento “da candidato”, come hanno osservato diversi dem presenti, partito dall’analisi «dello smarrimento e della preoccupazione, perché quando si chiudono 10 anni di un ciclo politico è chiaro che il bivio che abbiamo davanti e il percorso da intraprendere non è scevro da ostacoli».
L’assessore ha quindi toccato la questione continuità rispetto al mandato che si sta chiudendo: «È chiaro che una riflessione tra continuità e discontinuità va fatta –ha detto – è un crinale molto sottile, penso che il racconto di quello che è stato fatto sia necessario, sia una base da cui partire, ma non sia sufficiente».
Bortolamasi ha quindi proseguito con altre parole chiave – tra cui “protezione” e giovani – illustrando quasi una sorta di programma e confermando una cosa: lui è in campo per le primarie e ha lanciato la raccolta firme, ora resterà da capire come si muoveranno gli altri, e se la sfida con Guerzoni si concretizzerà, con tutto quello che ne consegue in termini di scontro aperto tra Bonaccini (che sostiene Bortolamasi) e Muzzarelli (con Guerzoni).
Quindi, l’ultima parola: futuro. «Oggi purtroppo genera preoccupazione più che speranza – ha chiuso Bortolamasi – come sapremo interpretare la parola futuro da qui al 2050? Sono convinto che noi abbiamo energie, risorse e competenze che il 9 giugno ci permetteranno di guardare al futuro con speranza e a una città, la nostra città guidata dal centrosinistra e dal Pd. Io personalmente sono molto fiducioso, e ho la ragionevole certezza che partendo dalle risorse che il Pd saprà mettere in campo ci saranno le condizioni di guardare al 9 giugno con il sorriso sulle labbra».