La denuncia: «Cani malati portati illegalmente a Carpi, siamo costretti a chiudere il canile»
La presidentessa Benedusi: «Contagiati altri animali e adozioni bloccate»
Cani portati a Carpi dal sud Italia e abbandonati. Cani gravemente malati, affetti da parovirosi, un virus altamente contagioso che ha infettato anche alcuni degli altri cuccioli presenti nel canile. «Siamo stati obbligati ad accoglierli e ora ci vediamo costretti a chiudere la struttura. Per quanto? Almeno un paio di giorni, poi vedremo».
La voce è quella di Raffaella Benedusi, presidentessa dell’associazione “Gruppo zoofilo carpigiano”. È stata lei, insieme ai colleghi volontari, a prendere quella dolorosa decisione, ed è sempre lei a sfogare tutta la sua rabbia: «Ci hanno portato tre cani, tutti privi dei vaccini e dei controlli adeguati – ammette – In un primo momento mi ero rifiutata di accoglierli nel canile, avendo inteso che si trattava di un traffico illegale. Poi la signora, che sosteneva di averli trovati nelle vicine campagne, ha chiamato le forze dell’ordine». A quel punto Raffaella si è vista costretta a prenderli in gestione: «Non era la prima volta che quella donna si presentava con dei cuccioli dicendo che li aveva “trovati in giro” – continua Benedusi – Questi tre cani hanno percorso, verosimilmente in un furgone, oltre mille chilometri di strada: dietro queste staffette c’è un enorme giro di soldi».
E a proposito di denaro, ora anche il canile dovrà sostenere una spesa importante: «Appena scoperto che i tre cuccioli erano affetti da parvovirosi – spiega – abbiamo cercato una clinica che potesse prenderli a carico, ma le cure costano dai due ai tremila euro. Nel frattempo anche altri animali della cucciolata che abbiamo in canile hanno iniziato a vomitare, quindi è presumibile che siano stati contagiati. Sono arrabbiatissima perché siamo stati costretti a chiudere la struttura, ma soprattutto perché questi soggetti, trasportando i cani da una parte all’altra dell’Italia, mettono a repentaglio la vita degli animali e la sopravvivenza dei canili stessi».
Nel pomeriggio di ieri – quando sulla pagina Facebook del canile è apparsa la denuncia da parte dell’associazione – è partita una gara di solidarietà con tanti carpigiani (e non) che hanno mostrato interesse e vicinanza alla vicenda dicendosi disponibili ad aiutare Raffaella e le colleghe volontarie con donazioni economiche.