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Modena, l’artista Lunati stupisce ancora: «Ecco il carro... amato pieno di regali e di pace»

Paola Ducci
Modena, l’artista Lunati stupisce ancora: «Ecco il carro... amato pieno di regali e di pace»

«Babbo Natale pensa a tutti i paesi in guerra, in particolare ai bambini della Palestina: l’ho pensata la notte dei bombardamenti a Gaza e i giorni successivi ho visto tutti quei bambini»

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È un Babbo Natale che guida un carro armato dai colori natalizi e dal cannone che spara amore la nuova installazione dell’artista Lorenzo Lunati inaugurata ieri pomeriggio in piazza XX Settembre.

«Un Babbo Natale che, sventolando la bandiera della pace, porta regali destinati a tutti i bambini del mondo – racconta l’artista- in particolare a quelli che si trovano sotto le bombe a partire dalla Palestina».

Il Babbo Natale creato da Lunati Art conduce un carro armato che invece delle armi è stracolmo di pacchi regalo e ogni pacco si distingue poiché confezionato con una delle 32 bandiere degli Stati che in questo momento si trovano in guerra nel mondo a partire dalla Palestina e da Israele, per continuare con l’Ucraina, la Russia, il Mali, lo Yemen, L’Etiopia e il Kongo, giusto per fare qualche esempio.

Lunati, ma come le è venuta l’idea di questa installazione?

«E’ arrivata proprio la notte dello scoppio della guerra nella striscia di Gaza e nei giorni successivi quando sono stato fortemente colpito dal fatto che nelle macerie causate dai bombardamenti spuntavano giochi rotti di bambini. Per me quell’immagine è stata devastante, non ho dormito per notti: i bambini di Gaza non si meritano questo, si meritano di poter vivere, giocare, studiare e divertirsi senza la paura delle bombe e senza il rischio o la certezza di morire. Da lì il mio nuovo Babbo Natale che non può che avere un’urgenza: portare a tutti i bambini dei paesi in guerra il regalo più prezioso: la pace!».

Non pensa che il fatto che Babbo Natale guidi un carro armato sventolando la bandiera della pace possa, come ogni anno, sollevare polemiche e strumentalizzazioni dal punto di vista politico?

«Francamente non mi interessa. Un’opera d’arte è tale se arriva a ciascuno in modo diverso secondo i propri bisogni. La mia opera, come sempre, trascende la politica e semplicemente vuole veicolare il messaggio della necessità della pace poiché laddove c’è la guerra le vittime più grandi sono i bambini. Già ho ricevuto commenti, per la maggior parte molto positivi. Le persone mi hanno fatto notare come nell’immaginario collettivo il carro armato non è solo sinonimo di guerra e invasione ma molto spesso racchiude il significato di pace e libertà come è avvenuto per esempio dopo la fine della Seconda guerra mondiale quando gli americani sono entrati nelle nostre città italiane liberandoci da uno dei periodi più bui della nostra storia: quello fascista e nazista».

Anche quest’anno la sua installazione è in movimento e per farla muovere serve un euro.

«Si, inserendo un euro il cannone del carro armato gira facendo accendere al suo interno una luce rossa pulsante a forma di cuore: il mio Babbo Natale non può che sparare amore. Ci tengo a precisare che tutti gli euro che verranno inseriti per far muovere l’installazione saranno interamente devoluti all’associazione Save the Children che li destinerà a progetti attivi destinati ai bambini nei paesi in cui vi sono in atto conflitti».