Modena, l’abbraccio alle vittime dell’Estense: «Morti sulle strade: è una guerra»
Alla chiesa del Gesù Redentore l’ultimo saluto a Maria, Paolo e Umberto
Modena I manicaretti, le conversazioni e le preghiere in comunità di Maria Goldoni.
Lo spirito di servizio, le mani da gigante e il cuore da bimbo del figlio Paolo Preci.
Il coraggio, la solidarietà e l’attenzione agli altri di Umberto Sala, cugino di Paolo.
Alla parrocchia di Gesù Redentore i ricordi si sono mescolati alla speranza nei cari dei tre morti nell’incidente di mercoledì scorso sull’Estense, all’altezza di Serramazzoni.
«Sappiamo bene che le cifre degli incidenti sono davvero quelle di una guerra – il messaggio nell’omelia – soprattutto per i risultati tragici che provocano nelle vite».
Nel ricordare le vite di Maria, Paolo e Umberto i sacerdoti, guidati da don Fabio Bellentani, trovano il supporto degli amici e dei familiari.
Gli abitanti di via Newton hanno rimarcato «la conoscenza trasformata in amicizia» in occasione dei rosari e dei momenti in cui «Maria portava i suoi manicaretti e tanta compagnia».
I ricordi condivisi sono diventati quindi «le perle che portiamo». Un celebrante ha reso vivida la memoria di Paolo grazie a un aneddoto. «Lo ricordo alle attività degli scout di Modena 6 – ha sottolineato il sacerdote – Era un uomo serio e coraggioso, con spirito di servizio. Si presentava davanti a me e prendeva come un bambino la particola della comunione, a cui faceva da culla. Adesso le mani del Signore ti abbracceranno per l’eternità».
Un abbraccio esteso a Maria e a Umberto, diventato con gli anni punto di riferimento della Croce Blu. «Avevi i modi diretti ma sempre garbati – è intervenuta la responsabile Anna Perazzelli – Abbiamo imparato a conoscerti, apprezzarti e volerti bene. La tua luce non si spegne: grazie di cuore per tutto quello che ci hai insegnato».
«Umberto era un bravo ragazzo, un uomo generoso – il tributo dell’amico e collega Giuliano Macchitelli – lascia un dispiacere in tutti quelli che l’hanno conosciuto».