«Avete soldi falsi qui in casa?» e a Castelvetro i finti carabinieri rubano tutto
Anziani truffati: prima colpo da lei a Solignano, poi da lui a Pozza
Castelvetro «Hanno truffato entrambi, senza pietà. Prima la signora, a Solignano, che si è fidata dei due finti carabinieri, a cui ha aperto la porta di casa. Poi hanno fatto lo stesso col suo compagno, un 87enne di Pozza, ingannandolo con la medesima scusa».
È il vicino di casa, che ha lanciato l’allarme, a raccontare la doppia truffa ai danni di una coppia di anziani. Sono circa le 9 dello scorso venerdì sera quando si presentano alla porta della signora due individui. «Si sono spacciati per carabinieri, erano in borghese ma portavano il cappello dell’Arma. Sono entrati in casa con la scusa di controllare se vi fossero nell’abitazione banconote false».
I due anziani, 86 anni lei e 87 lui, hanno creduto all’inganno, tirando fuori il contante in casa, qualche centinaio di euro, per le verifiche. «In modo lesto - spiega il vicino - i malviventi hanno intascato i soldi, probabilmente verso la fine della messa in scena. Sono rimasti in casa della signora qualche decina di minuti, hanno sfruttato il momento più opportuno per rubare le banconote dal tavolo. Non contenti, sono andati anche a casa del compagno. È davvero incredibile».
La coppia di anziani, che si trovava insieme nel momento della prima truffa a Solignano, si divide. I due malviventi convincono infatti il signore a farsi accompagnare anche a casa sua, a pochi chilometri da quella della compagna. «Il signore gli ha fornito tutte le indicazioni utili per arrivare a casa sua, e anche qui è andato in scena lo stesso copione: la richiesta di mostrare tutte le banconote che aveva nell’appartamento per controllare se fossero false. Quando si è accorto che il denaro era sparito era ormai troppo tardi, i malviventi erano già ripartiti a bordo della 500».
Che il colpo fosse particolarmente studiato lo testimonia un altro particolare fornito dal vicino di casa. I ladri, infatti, hanno fatto in modo che i due compagni, durante il viaggio da Solignano a Pozza, non potessero comunicare. «A casa della signora hanno nascosto i telefoni della coppia sopra un mobile. Non volevano rubarli, li hanno semplicemente posizionati in una parte della casa affinché fossero introvabili. Credo che non volessero permettere che, qualora uno dei due si rendesse conto dell’inganno, avvisasse l’altro o le forze dell’ordine. La signora - continua il vicino - ha bussato alla mia porta poco dopo le 21, era impaurita e confusa. Non portava segni di aggressione, anche se ho subito capito che si trattasse di qualcosa di grave. Mi ha spiegato la storia, ho lanciato subito l’allarme alle forze dell’ordine, i carabinieri sono venuti a stretto giro per fare luce sul caso. Il compagno della signora, invece, si è recato dai carabinieri di Maranello per sporgere denuncia».