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Modena, sanità sotto attacco hacker: ancora disagi per i pazienti

Gabriele Farina
Modena, sanità sotto attacco hacker: ancora disagi per i pazienti

Prenotazioni e prelievi indisponibili, ecco le misure per oggi

01 dicembre 2023
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I servizi informatici delle aziende sanitarie modenesi restano anche oggi fuori uso.

L’attacco hacker avvenuto intorno alle 23 di mercoledì 29 novembre avrà ancora ripercussioni per medici, infermieri, operatori sanitari e pazienti modenesi.

Le visite fissate rimangono garantite, a patto di presentarsi con il promemoria cartaceo dell’appuntamento (impegnativa), la tessera sanitaria e un documento di riconoscimento valido.

Le prenotazioni delle visite restano indisponibili sia dal fascicolo sanitario elettronico (Fse) sia dalle farmacie. Anche i prelievi presso gli specifici punti (salvo urgenze) devono aspettare.

Stop alle attività di screening mammografico: le pazienti saranno richiamate dall’Ausl. Le radioterapie possono andare a singhiozzo, limitandosi alle tomoterapie. Le chemioterapie al centro oncologico del Policlinico sono assicurate soltanto se non rimandabili.

La distribuzione dei farmaci negli ospedali prosegue e ripartono quasi tutte le vaccinazioni rivolte ai bambini.

I pronto soccorso e i servizi di emergenza sono garantiti e le tre aziende sanitarie (Ausl di Modena, Azienda ospedaliero-universitaria e Ospedale di Sassuolo) invitano a utilizzare responsabilmente tali servizi.

Gli esami del laboratorio analisi sono limitati agli esami urgenti per pazienti ricoverati con priorità ai reparti di urgenza e ad alta intensità di cura, quali pronto soccorso e terapie intensive.

Capitolo vaccinazioni: proseguono le campagne per gli adulti sia contro l’influenza sia contro il Covid. Vaccinazioni disponibili per donne in gravidanza, pazienti in carico all’Igiene pubblica e vaccinazioni antitetaniche.

Le vaccinazioni pediatriche sono ripartite nella maggior parte dei casi. Occorre però presentarsi con appuntamento cartaceo, tessera sanitaria, certificato vaccinale recente (in formato cartaceo o digitale tramite fascicolo sanitario elettronico) e (se disponibile) quaderno del pediatra di libera scelta.

L’Ausl contatterà non appena possibile le persone con vaccinazioni sospese o non effettuate.

Le aziende hanno potenziato gli uffici relazioni con il pubblico (Urp), confermando i servizi in vigore al Policlinico, all’ospedale di Baggiovara e a quello di Sassuolo.

Ecco dunque nuovi numeri provvisori attivati a Modena (338 1150368-339 5647409 da lunedì a giovedì dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 17.30, al venerdì dalle 8.30 alle 13.30), Carpi (059 659946, da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13), Mirandola (0535 602452, da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13), Sassuolo (338 2222132, da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 12.30), Pavullo (0536 29125, da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13), Vignola (338 2223411, da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13), Castelfranco (059 929709, da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 13).

Numeri provvisori anche per le persone che ricorrono al dipartimento di Salute mentale e non riescono a mettersi in contatto con operatori o specialisti.

È possibile chiamare dalle 9 alle 13 i numeri 320 4354391 per la Salute mentale adulti (Csm), 059 2134650 per la Neuropsichiatria infantile (Cnpia), 334 7226641 per le Dipendenze patologiche (Serd).

Garantite le attività della commissione medica locale patenti e delle commissioni di accertamento della disabilità in presenza. Attivi anche gli ambulatori della Medicina legale a cui spetta il rilascio di certificati.

Intanto, proseguono le attività del servizio Tecnologie dell’informatica del Policlinico per scoprire la breccia da cui è penetrato il virus.

Il direttore del Servizio, Mario Lugli, ha precisato che è un ransomware, ovvero un programma malevolo usato in genere per chiedere un riscatto, ipotesi negata dalle aziende sanitarie modenesi.

«Purtroppo, sono riusciti a ottenere credenziali di alto livello – ha detto Lugli – Certo, non è stato un collega che ha aperto una mail o un link».

«Chiediamo alla cittadinanza di collaborare», l’appello lanciato dalla dottoressa Simona Viani del medesimo servizio.