Arpae vuole chiudere a Pavullo, ma Pasini insorge: «È inaccettabile»
L’ufficio verrebbe spostato a Fiorano, lasciando scoperti 17 Comuni
Pavullo Il presidio di Arpae di Pavullo rischia di essere chiuso, col trasferimento di tutte le attività a Fiorano e tutte le difficoltà che ne derivano, innanzitutto sui tempi d’intervento in caso d’emergenza. Sarebbe l’ennesima perdita di un servizio in montagna, nonostante tutti i proclami sulla necessità di investire in questo territorio.
La prospettiva è più che mai concreta, tanto da aver spinto il presidente dell’Unione Giovanni Battista Pasini a scrivere un’accorata lettera ai vertici regionali di Arpae e agli assessori regionali Priolo (Ambiente) e Taruffi (Montagna), in copia ai 17 sindaci del Frignano, per chiedere un ripensamento. Il piano di riorganizzazione infatti lascerebbe senza un presidio locale di Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia) un territorio che rappresenta quasi il 50% della superficie provinciale.
Pasini nella lettera intanto definisce “anomalo” il piano di riorganizzazione portato avanti «senza preventivo confronto con le istituzioni locali». Poi sottolinea che il territorio di 17 comuni «è notevolmente maggiore rispetto a quello dei presidi di Maranello (8 Comuni), Modena (7 Comuni) e Carpi (15 Comuni)». E che si tratta di un territorio «caratterizzato da maggiore pregio e fragilità ambientale, che come tale va maggiormente tutelato». Ci sono infatti ceramiche, allevamenti intensivi, discariche di rifiuti e la bellezza di 832 allevamenti bovini e suini. «Oltre alla vigilanza – nota Pasini – il presidio di Pavullo svolge attività di rilascio di pareri per autorizzazioni ambientali del Suap, a servizio dei comuni. Al presidio poi accedono abitualmente di persona cittadini dei 17 Comuni per informazioni su problematiche ambientali personali (esposti su rumore, zootecnia, scarichi, odori), tecnici comunali per pratiche urbanistiche che necessitano di pareri Arpae, tecnici privati che hanno necessità di far visionare progetti».
E ancora, «si rivolgono al servizio di Pavullo aziende agricole per la realizzazione di stalle per gli stoccaggi degli effluenti zootecnici o sistemi di trattamento delle acque reflue domestiche, aziende che devono far vidimare registri e anche amministratori locali che si presentano in sede per avere contezza sulla situazione ambientale del proprio territorio e attivarsi quindi sulle criticità che si manifestano».
Poi c’è il problema tempo: «Non di minore importanza è la funzione e la tempestività che la sede di Pavullo garantisce al Suap e quindi indirettamente alle aziende ed alle attività della montagna. Inoltre costituisce un punto di riferimento per le 5 stazioni dei carabinieri forestali di Pavullo, Sestola-Fanano, Pievepelago, Montefiorino, Zocca-Montese, che frequentemente accedono alla sede per richiedere informazioni o organizzare sopralluoghi congiunti». Già da Pavullo a Fiumalbo, Frassinoro e Montefiorino ci vuole un’ora: «Questi tempi raddoppierebbero partendo dall’eventuale futura sede di Fiorano».
Alla luce di tutto questo, la proposta concreta per mantenere il presidio a Pavullo: «Siamo disposti a mettere a disposizione gratuitamente, con la sola corresponsione dei costi di gestione, gli spazi per ospitare gli uffici». L’appello è a un confronto in merito «prima di procedere a qualsiasi scelta».