Frassinoro. Dà fuoco all’escavatore aziendale: arrestato per estorsione
Un dipendente è accusato di aver minacciato la ditta per cui lavorava
Frassinoro «Dovete stare attenti, perché da noi succede che prendono fuoco trattori ed escavatori».
Questa la minaccia choc di un ex dipendente nei confronti dell’impresa che fino a poco tempo prima gli aveva dato lavoro, una ditta forestale di Frassinoro. E a quanto pare l’uomo, 46enne italiano originario de L’Aquila, non si è limitato alle minacce ma ha fatto concretamente capire cosa intendeva. Ma gli è andata male, perché a seguito di un’articolata attività d’indagine condotta dai carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Pavullo, l’uomo è stato arrestato.
La misura cautelare, nella fattispecie degli arresti domiciliari, è stata eseguita sabato dai carabinieri a seguito dell’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Modena su richiesta del pm, per tentata estorsione.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri durante l’indagine, coordinata dalla Procura, il 46enne avrebbe agito a seguito del licenziamento dall’impresa forestale di Piandelagotti. O meglio, era stato preso solo come dipendente in prova, e l’azienda a seguito di “continue ingiustificate assenze” (così evidenzia la Procura nel suo comunicato) aveva deciso di lasciarlo a casa, non confermando il rapporto di lavoro.
Lui l’ha presa malissimo, al punto da minacciare “in modo non equivoco” i suoi datori di lavoro che avrebbero passato guai se non gli avessero consegnato 4.000 euro. Una somma che, come hanno ricostruito i carabinieri del Norm di Pavullo, era “di gran lunga eccedente rispetto a quella effettivamente a lui spettante”. E di fronte al rifiuto dell’azienda di pagare, lui è passato alle aperte minacce, arrivando anche alla frase choc pronunciata a fine maggio: «Dovete stare attenti, perché da noi succede che prendono fuoco trattori ed escavatori». E guarda caso, il 7 giugno 2023 un incendio ha completamente distrutto a Piandelagotti un escavatore aziendale utilizzato nei lavori di forestazione. Incendio che si è capito subito doloso: alla luce della testimonianza dell’impresa, si sono profilati tutti gli estremi del reato di tentata estorsione. E le prove pazientemente raccolte dai carabinieri in questi mesi, sono valse a incastrare il 46enne.