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Degrado in città

Via Malmusi, villa ancora occupata: trovati due giovani spacciatori

Via Malmusi, villa ancora occupata: trovati due giovani spacciatori

Nuovo blitz dei carabinieri nella casa oggetto di continue intrusioni

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Modena Due blitz per sloggiare gli occupanti e un principio di incendio non sono bastati a scoraggiare le presenze abusive a Villa Jervolino, in via Malmusi, l’edificio di un secolo fa nell’elenco di quelli tutelati dalla Soprintendenza in città ma in stato di abbandono da una quindicina d’anni. Dopo la miriade di invasioni e occupazioni alla vicina Villa Torti, la casa all’angolo tra viale Moreali e via Valdrighi, da questa estate gli abusivi hanno preso di mira anche questa casa e a poco finora sono serviti gli sgomberi, i materassi lasciati in cortile e le chiusure con catene e bandelle. L’ultimo intervento risale infatti al pomeriggio di domenica. Una pattuglia dei carabinieri della Nucleo Operativo e Radiomobile è intervenuta su segnalazione del vicinato alla Centrale operativa 112, presso la villa in abbandono nella zona di Sant’Agnese. Alcuni residenti, preoccupati dal degrado avanzato in quello stabile un tempo di lusso, hanno notato nuove persone che lo occupavano abusivamente. Di fatto, le catene erano riuscite a tenerle lontane per una settimana, dopo il principio di incendio bloccato appena in tempo da vigili del fuoco. Ma qualcuno aveva forzato il portone nonostante il lucchetto attaccato ed era entrato: in tanti nel quartiere lo avevano notato.

Nell’abitazione i carabinieri hanno trovato e identificato due giovani che si erano sistemati al piano superiore. I due sono stati sottoposti a perquisizione personale e nelle tasche di uno dei due ragazzi sono stati trovati alcuni grammi di hashish e quattrocento euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita, data l’ingente quantità di contante.

Lo stupefacente ed il denaro sono stati sequestrati e l’uomo denunciato alla Procura di Modena per spaccio di sostanze stupefacenti. Entrambi i giovani sono stati denunciati per invasione di edificio. L’edificio ora è di nuovo chiuso al portone d’ingresso, ma restano aperte delle finestre al primo piano che, come chiunque può notare, sono accessibili scalando la parete a mani nude. Anche dal lato cortile si notano persiane aperte che possono diventare varchi.